L'amico di famiglia
id.
Regia
Paolo Sorrentino
Sceneggiatura
Paolo Sorrentino
Fotografia
Luca Bigazzi
Montaggio
Giogio' Franchini
Scenografia
Lino Fiorito
Costumi
Ortensia De Francesco
Musica
Teho Teardo
Produzione
Fandango, Indigo Film, Medusa, Sky, Wild Bunch
Interpreti
Giacomo Rizzo, Fabrizio Bentivoglio, Laura Chiatti, Gigi Angelillo, Clara Bindi, Barbara Valmorin, Marco Giallini, Alina Nedelea, Giorgio Colangeli
Anno
2005
Genere
commedia
Nazione
Italia
Durata
110'
Distribuzione
Medusa Film
Uscita
10-11-06

Geremia de’ Geremei, è un anziano settantenne, brutto ma ricco, che vive in condizioni deprecabili insieme all’anziana madre costretta a vegetare su un letto che sembra più un altare e la donna una matrona regina di quel piccolo regno.
Geremia tratta tutti con estrema cortesia “gentile fratello, gentile sorella” rivolgendosi a povera gente che chiede a lui piccoli favori, come fosse un amico di famiglia. Di professione fa il sarto, ma è un usuraio. Cresciuto senza la presenza di una figura paterna ma in competizione con questa, alimentata dalla madre che se da una parte professa prudenza e piccoli passi dall’altra coltiva l’inadeguatezza del figlio per i grandi affari a cui è avezzo il padre, Geremia ha un solo amico, Gino, un uomo tutto di un pezzo, un cowboy della bassa padana, che vive con un grave lutto alle spalle rifugiandosi nella mitologia di una vita all’aria aperta, tra ritrovi country ed il sogno di una vita nel Tennesse.
Intorno ai due si muove un mondo popolato da gente perbene ma capace di indebitarsi chi per salvare la faccia davanti all’opinione pubblica, è il caso di Saverio che deve sposare la figlia Rosalba, chi per godersi finalmente la vita come la nonna che scommette il suo prestito al Bingo. Poveri diavoli con cui Geremia gioca e comanda come il gatto con il topo, imponendo la sua volontà e la sua fisicità con estrema astuzia e circospezione. Ma quando la sua prudenza viene meno perchè conquistato da quei piaceri che il suo aspetto gli ha sempre negato in gioventù, il ribaltamento dei ruoli e delle posizioni si manifesta.
Un film, il terzo di Paolo Sorrentino dopo L’uomo in più e Le conseguenze dell’amore, che conferma il talento registico del giovane autore napoletano, oltre che una scrittura ed una caratterizzazione dei personaggi che pescano sapientemente e con veridicità nella realtà quotidiana.
Un film imperniato sull’interpretazione di un immenso Giacomo Rizzo, capace di donare al personaggio di Geremia quel lordume ed umanità che lo rendono un personaggio inquietante e nello stesso tempo affascinante, quindi credibile. Accompagnato dalle musiche elettroniche di Teho Teardo (un vero talento), Sorrentino grazie ad un uso della macchina da presa mobile, suadente ma mai fine a se stessa, costruisce un’amara commedia – così la definisce il suo autore – sull’uomo e sulla sua degenerazione, costellata di chiaroscuri, di torti e vendette consumate con dolente rassegnazione. Non ci sono ne vincitori ne vinti, ma una serie di combattenti che si arrabattono per sopravvivere e per conquistare quel pizzico di calore umano a cui tutti siamo destinati o parimenti condannati. [fabio melandri]

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