Hellboy: The Golden Army
Hellboy II: The Golden Army
Regia
Guillermo Del Toro
Sceneggiatura
Guillermo Del Toro
Fotografia
Guillermo Navarro
Montaggio
Bernat Vilaplana
Scenografia
Stephen Scott
Costumi
Sammy Sheldon
Musica
Danny Elfman
Interpreti
Ron Perlman, Selma Blair, Luke Goss, Doug Jones, Jeffrey Tambor, John Hurt, Anna Walton
Produzione
Lawrence Gordon / Lloyd Levin Production, Dark Horse Entertainment
Anno
2008
Nazione
USA
Genere
fantasy
Durata
128'
Distribuzione
Universal Pictures
Uscita
18-07-2008
Giudizio
Media

Grandi poteri comportano grandi responsabilità ed una grande immensa solitudine.
Entrambe pesano sulle spalle di Hellboy, nato tra le fiamme dell’inferno salvato dalle oscure forze Naziste dal benevolo Dr. Trevor Broom che lo ha cresciuto per farlo diventare il più inverosimile degli eroi. Rosso, dalle corna spuntate, amante dei gattini, dotato di un braccio speciale - una mazza virtuale sotto forma di un’invulnerabile pietra rossa attaccata al suo avambraccio – e di un’arma letale, la “Big Baby”, un ibrido di fucile/revolver con pallottole grandi quanto barattoli di pappa per neonati.
Due i punti deboli del nostro: il carattere irascibile e l’ottusa inclinazione a farsi amare dal mondo degli uomini, mondo in cui è costretto, per la sua natura speciale, a nascondersi in quanto componente del supersegreto Istituto per la Ricerca e Difesa del Paranormale, creato da Roosevelt nel 1947. Solo, sebbene circondato da essere “speciali” tanto e quanto lui come la pirocinetica Liz Sherman, amore della sua vita e Abe, l’uomo-pesce dal potere psicogeno di leggere gli oggetti e di conoscere il loro passato e futuro, e la sua compagna.
Solitudine e senso di appartenenza che il Principe Nuada, figlio reietto di re Balor, reggente di Bethmoora con cui in passato aveva stretto un patto di non belligeranza con gli umani, cerca di utilizzare per portare dalla sua parte Hellboy per infrangere la pax paterna, contro il parere della sorella Nuala. Campo di battaglia: New York. Asso nella manica: il risveglio dalle tenebre della sanguinaria ed invincibile Armata d’Oro.
Guillermo del Toro, regista messicano e fautore del new fantasy-horror in salsa chili (Cronos, Mimic, La spina del diavolo, Blade II, Il labirinto del Fauno) firma il secondo capitolo della saga dedicata al personaggio creato dalla fantasia di Mike Mignola: “Sono sempre stato un ammiratore di Mike Mignola – ricorda il regista - Mi sono innamorato del suo lavoro d’atmosfera, meditativo, gotico. Quando stavo girando Mimic nel 1997, la parte più bella della giornata era andare al negozio di fumetti a cercare i numeri di Hellboy. Al tempo ho pensato che stava prendendo la giusta direzione per diventare un film.“ E Del Toro ci ha messo del suo creando un universo popolato da immaginifiche creature, Elfi, Troll, Fatine dei denti che si mescolano al mondo degli umani come già le creature extraterrestri in Men in Black. Ma al contrario di quest’ultimo, Hellboy ha la forza ed il pregio di non cadere in facili macchiette umoristiche, accentuatno il tono horror e dark senza rinunciare ad un ironia strisiciante che contagia tutto e tutti.
Visivamente il film è incredibile, sostenuto da un ritmo narrativo che solo in pochi frangenti scema. Dal punto di vista tematico Del Toro condisce la messa in scena fantasy con problemi etici e morali inusuali in un film di puro intrattenimento come questo. La tentazione del male, del lato oscuro così ben esplicato in Guerre Stellari e nell’ultimo Spiderman, qui si ripropone in maniera del tutto nuova, anticipando temi e gettando interessantissimi ed originali spunti narrativi per eventuali sequel che potrebbero dare una svolta assai originale alla saga, sempre che ci abbia il coraggio di andare fino in fondo a scelte che oggi appaiono solo accennate.
La domanda di fondo che si pone Hellboy, i suoi compagni, il regista ed infine anche noi spetttaori è il seguente: questa razza umana, che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi, capace di qualsiasi nefandezza, merita realmente di essere salvata da se stessa e dai pericoli insiti nella surrealtà che ci circonda? A vedere il film e leggere le cronache di questi giorni, parrebbe di no, e quindi come se non in piccola parte non capire, comprendere e condividere le teorie disfattiste e belligeranti del feroce ed implacabile Principe Nuada, o i dubbi e perplessità di Hellboy, o le decisioni gravi ed angosciose di Liz? Della serie, anche i supereroi hanno un’anima... e noi umani?
[fabio melandri]