Finchè nozze non ci separino
Le plus beau jour de ma vie
Regia
Julie Lipinski
Sceneggiatura
Julie Lipinski, Laurent Tirard
Fotografia
Christopher Paturange
Montaggio
Valérie Deseine
Scenografia
Olivier Jacquet
Costumi
Natacha Gauthier
Musica
Thilbault Chenaille,
Antoine Vidal
Produzione
Les Films Manuel Munz
Interpreti
Hélène de Fourgerolles, Jonathan Zaccai, Marisa Berléand, Michel Duchaussoy, Eva Darlan, Elise Larnicol, Annelise Hesme
Anno
2005
Genere
commedia
Nazione
Francia
Durata
104'
Distribuzione
Officine UBU
Uscita
22-06-07

Arthur e Lola, fidanzati da cinque anni, sono invitati a cena da una coppia di amici che colgono l’occasione per annunciare le loro nozze imminenti. Anche l’altra coppia di invitati presenti, insieme da appena pochi mesi, decide d’impulso di sposarsi. Lola decide così che è il momento di dare una svolta alla relazione e il frastornato Arthur, da sempre avverso al matrimonio e alle convenzioni sociali, si trova quasi obbligato a porre la fatidica domanda. Dopo molte discussioni, Arthur, innamoratissimo di Lola, si lascia convincere con la promessa che il loro matrimonio sarà diverso…
A metà strada tra commedia sentimentale e farsa degli equivoci, Finchè nozze non ci separino, mette in scena la paura, espressamente maschile, del grande passo. Lo fa attraverso i due personaggi protagonisti, Arthur e Lola che diventano stereotipi dell’universo maschile e femminile riguardo all’argomento. Nulla di nuovo sotto il sole, ma alcuni spunti sono divertenti, i protagonisti suscitano naturale simpatia ed il lieto fine è assicurato.
Ritmo sostenuto ed una serie di personaggi di contorno a completare l’universo narrativo, per un film mantiene le promesse, quelle di passare una tranquilla serata con il sorriso sulle labbra. Ma su tale argomento, per una volta spezziamo una lancia al maltrattato cinema italiano, preferiamo di gran lunga il similare Il giorno più bello di Massimo Cappelli, passato in sordina la scorsa stagione cinematografica. L’originalità del film italiano era puntare su una messa in scena fumettistica, cartonistica. Nel film francese il cartoon è presente di fatto ma come parentesi onirica, un chiaro salto espressivo che divide realtà da immaginazione, potere (in termini economici) da volere (in termini di desiderio). Dice la regista: Questo film non vuole rispondere alla domanda: dovremmo sposarci? ma si chiede piuttosto: ci sposiamo per i giusti motivi? È opinione diffusa che il matrimonio sia soprattutto un gesto romantico; spesso invece si trasforma in uno strumento di guerra - sottomettendo tutto ed annientando la vera natura delle persone coinvolte. Nonostante esplori gli effetti perversi che il matrimonio può avere sulle persone che lo affrontano senza sincerità, il film vuole essere soprattutto una commedia romantica che offre una visione positiva ed allegra della vita di coppia.” [fabio melandri]

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