Arthur
e Lola, fidanzati da cinque anni, sono invitati a cena da
una coppia di amici che colgono l’occasione per annunciare
le loro nozze imminenti. Anche l’altra coppia di invitati
presenti, insieme da appena pochi mesi, decide d’impulso
di sposarsi. Lola decide così che è il momento
di dare una svolta alla relazione e il frastornato Arthur,
da sempre avverso al matrimonio e alle convenzioni sociali,
si trova quasi obbligato a porre la fatidica domanda. Dopo
molte discussioni, Arthur, innamoratissimo di Lola, si lascia
convincere con la promessa che il loro matrimonio sarà
diverso…
A metà strada tra commedia sentimentale e farsa degli
equivoci, Finchè nozze non ci
separino, mette in scena la paura, espressamente maschile,
del grande passo. Lo fa attraverso i due personaggi protagonisti,
Arthur e Lola che diventano stereotipi dell’universo
maschile e femminile riguardo all’argomento. Nulla di
nuovo sotto il sole, ma alcuni spunti sono divertenti, i protagonisti
suscitano naturale simpatia ed il lieto fine è assicurato.
Ritmo sostenuto ed una serie di personaggi di contorno a completare
l’universo narrativo, per un film mantiene le promesse,
quelle di passare una tranquilla serata con il sorriso sulle
labbra. Ma su tale argomento, per una volta spezziamo una
lancia al maltrattato cinema italiano, preferiamo di gran
lunga il similare Il giorno
più bello di Massimo Cappelli, passato in sordina
la scorsa stagione cinematografica. L’originalità
del film italiano era puntare su una messa in scena fumettistica,
cartonistica. Nel film francese il cartoon è presente
di fatto ma come parentesi onirica, un chiaro salto espressivo
che divide realtà da immaginazione, potere (in termini
economici) da volere (in termini di desiderio). Dice la regista:
Questo film non vuole rispondere alla domanda: dovremmo sposarci?
ma si chiede piuttosto: ci sposiamo per i giusti motivi? È
opinione diffusa che il matrimonio sia soprattutto un gesto
romantico; spesso invece si trasforma in uno strumento di
guerra - sottomettendo tutto ed annientando la vera natura
delle persone coinvolte. Nonostante esplori gli effetti perversi
che il matrimonio può avere sulle persone che lo affrontano
senza sincerità, il film vuole essere soprattutto una
commedia romantica che offre una visione positiva ed allegra
della vita di coppia.”
[fabio melandri]
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