Per
quanto si tratti di un fenomeno comune e diffuso, biologi,
psichiatri, neurologi e fisici sono tutti d’accordo
nel sostenere che il déjà vu non si presta a
facili spiegazioni. Molte le teorie che si sono sviluppate
attorno a questo fenomeno. Alcuni neurologi credono che il
déjà vu si verifichi quando il cervello si fissa
su un particolare – un odore, un suono o qualcosa che
si è visto – la cui ricomparsa in un altro momento
provoca una momentanea confusione fra passato e presente;
i medici sottolineano che il déjà vu è
frequente nei pazienti affetti da patologie al lobo temporale,
così che se ne potrebbe dedurre l’origine da
un’inconsueta stimolazione di quella parte del cervello;
alcuni psicoanalisti sostengono che il déjà
vu sia una forma di “soddisfazione del desiderio”,
per effetto della quale i desideri profondi emergono dall’inconscio,
come accade nei sogni, anche durante lo stato di veglia; chi
crede nella reincarnazione interpreta gli episodi di déjà
vu come prove di una vita precedente. Gli scienziati che seguono
le ultime scoperte nel campo della fisica quantistica hanno
ipotizzato che il déjà vu possa essere il risultato
di universi paralleli che si incrociano casualmente quando
si spezza la struttura spazio-tempo.
Su questa ultima teoria gli sceneggiatori Bill Marsilii e
Terry Rossio (Shrek, La
maledizione della prima luna, La
maschera di Zorro) hanno costruito la struttura narrativa
di questo nuovo prodotto della fabbrica Bruckheimer in cui
i suoi fans ritroveranno azioni adrenaliniche, attori di forte
appeal, psicologia zero, immagini in stile commercials, una
robusta dose di inverosimiglianza, prevedibilità come
se piovesse. Insomma il classico prodotto di puro entertainment
come se ne vedono diversi in questi anni sul grande e piccolo
schermo.
L’eroe per ogni stagione Denzel Washington, agente dell’ATF
(Alcohol, Tabacco and Firearms’s Bureau), si ritrova
ad indagare su un attentato dinamitardo a New Orleans, in
cui periscono più di 500 persone tra marinai della
Forza Militare Americana e bambini innocenti. Il colpevole,
il solito complessato guerrafondaio, che per risolvere le
proprie problematiche psicologiche si affida ad esplosivi
e discorsi apocalittici assai campati in aria. Dove sta la
novità? E che attraverso una complicatissima tecnologia
elaborata dai soliti scienziati pasticcioni militari, c’è
la possibilità di vedere nel passato e raccogliere
prove ed indizi per arrivare all’identificazione ed
arresto del colpevole, qui nel presente. Ma la presenza di
una bella ragazza di cui il nostro agente si innamora sul
tavolo dell’obitorio durante l’autopsia, lo spingerà
a tentare di cambiare il passato con un viaggio a ritroso
nel tempo. Come ci ha già indottrinato Zemeckis nel
suo Ritorno al futuro, cambiare il passato comporta ripercussioni
non sempre felici sul presente, ed il nostro eroe avrà
modo di scoprilo sulla propria pelle.
Insomma, amate il film d’azione ad alto tasso di spettacolarità
ed a basso tasso di intelligenza? E’ il film per voi,
in puro stile Bruckheimer e del suo fido scudiero Tony Scott,
l’autore (?) di Top Gun,
Man of Fire, Domino.
Chiaro? [fabio melandri]
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