Cover-boy
( film low-budget girato con un nuovissimo formato digitale
HDV) racconta l’ amicizia fra Ioan (Eduard Gabia) e
Michele (Luca Lionello) l’uno rumeno e l’altro
italiano. Due mondi che casualmente s’incontrano: l’esperienza
di chi, figlio della rivoluzione post comunista, è
fuggito dal proprio paese alla ricerca di un futuro migliore
e l’esperienza di chi, precario, vive la crisi del lavoro
occidentale.
Come sfondo al rapporto fra il semplice ragazzo rumeno e il
solitario ragazzo italiano, un occidente travagliato da una
parte dal crollo dell’ideologia comunista e dall’altra
dal mito di un capitalismo che ha assunto sempre più,
come criterio vitale, la competitività e l’inasprimento
della disuguaglianza sociale.
Il film racconta della loro vita in comune ai margini della
città, vessati da una padrona di casa (Luciana Littizzetto)
e mostra come sia possibile opporre, alla ferocia dello scontro
quotidiano per la sopravvivenza, il vincolo di una vera amicizia.
L’incontro di Ioan con una famosa fotografa (Chiara
Caselli), e il suo scambiare per amore un sentimento utilitaristico,
servirà a rinsaldare ancor più l’unione
con Michele e a guidarlo verso la meta finale del suo viaggio.
Note
di regia: Carmine Amoroso
Io
penso che il cinema debba avere anche una funzione sociale.
La storia di Ioan e Michele vuole essere un ritratto degli
esclusi dalla società dei consumi, in una Europa dove
si moltiplicano i profitti e si alza sempre di più
la soglia della povertà. Due persone che vivono con
il sogno di una vita normale.
Per Michele, precario, conquistare un lavoro è una
guerra, il lavoro è la sola chiave che può farlo
entrare nella fortezza dei "normali". Perchè
non lavorare, significa essere esclusi e non poter amare.
Così come è escluso Ioan, il ragazzo straniero,
rumeno, che fa parte di quella schiera di erranti che si domandano:
dove potrò dire sono a casa.