Il formato
corto si addice ad Aldo, Giovanni e Giacomo. Dopo cinque lungometraggi
ed aver tastato il gusto del pubblico con la versione cinematografica
del loro spettacolo teatrale Anplagghed,
eccoli riscoprire una formula che ha fatto grande il cinema
comico italiano del passato - il film ad episodi - e presentarsi
per queste feste natalizie con Il cosmo
sul comò diretto da Marcello Cesena.
Quattro episodi legati tra loro dai bizzarri insegnamenti
di un maestro orientale - Tsu’ Nam (Giovanni) –
ai suoi due discepoli (Aldo e Giacomo), all’ombra di
un ginko biloba, una massiccia e leggendaria pianta frondosa
dai poteri ancestrali. Il metodo di insegnamento del maestro
è arcaico, ma semplice ed efficace: far raggiungere
“l’illuminazione” attraverso l’uso
di un nodoso bambù.
Cornice per quattro episodi, dalla resa altalenante sia dal
punto di vista cinematografico che comico. Nel primo episodio,
Milano Beach, i nostri sono alle prese con
le classiche partenze intelligenti estive e le rispettive
famiglie tutt’altro che entusiaste nel seguire i rispettivi
capi-famiglia. Episodio introduttivo che punta su gag viste
e riviste, che suscitano sorrisi più che altro per
la simpatia dei protagonisti.
Nel secondo episodio siamo alle prese con scene di vita naif
all’interno di un quartiere, che ruota intorno a una
cadente chiesa di periferia e al suo parroco. Tra offerte
rubate, confessioni continue, ed una improbabile quanto improvvisa
borsa piena di denaro che mette a dura prova l’onestà
più o meno convinta dei tre, è un insieme di
gag sconnesse e fini a se stesse che divertono senza lasciare
alcuna traccia.
Il terzo episodio è un piccolo capolavoro. I Tre diventano
parte integrante dei ritratti di una pinacoteca che espone
opere di celebri artisti e trasmigrano da un quadro all’altro.
Effetti speciali messi al servizio di un’idea geniale
che da spunto a gag irresistibili ed a una battuta che diverrà
presto uno slogan: equilibre, equilibre equilibre…
Nel quarto e conclusivo episodio, Giacomo e compagna cercano
di avere un bambino mentre Aldo e Giovanni allargano anno
dopo anno le rispettive famiglie. Alle prese con medici, vati,
santoni della fertilità, un viaggio divertente e divertito
nel desiderio di paternità.
Aldo, Giovanni e Giacomo mantengono il loro carattere identificativo
di una comicità surreale, garbata, priva di scurrilità
ed idee che però funzionano ad intermittenza come le
luci natalizie di questi giorni. Ma pur nella loro imperfezione
rimangono i più fini e disincantati narratori di questa
variopinta specie umana a cui tutti noi apparteniamo. [fabio
melandri]