Rossella
O’Hara è di nuovo tra noi. Grazie alla regia
e alla riduzione del romanzo di Elizabeth Taylor (un’omonima
dell’attrice), effettuata da François Ozon si
torna a vivere tra crinoline e passioni incontrollabili. Il
regista francese ha definito la sua nuova fatica “un
Via col vento in salsa anglo
francese”.
La protagonista è Angel (Romola Garai), una giovane
piena di ambizioni e desideri da realizzare. Siamo ai primi
del Novecento e la figlia di una droghiera in una cittadina
inglese, sogna di diventare una romanziera. Invia i suoi manoscritti
a vari editori, disinteressandosi della scuola e aspettando
inerme che il materiale venga accettato. La fortuna è
dalla sua parte: il successo le stravolgerà la vita.
Il pubblico le tributa da subito un grande consenso e anche
l’alta società inglese decide di accoglierla
a braccia aperte. Durante un ricevimento in suo onore la neo
romanziera conosce una sua ammiratrice Nora Howe-Nevinson
(Lucy Russell, già vista ne La
nobildonna e il duca di Eric Rohmer) e l’affascinate
fratello Esmé (Michael Fassbender, uno degli spartani
di 300, diretto da Zack Snyder). La
scintilla scocca tra i due, ma non con la medesima intensità.
Se per Angel sarà per sempre amore cieco e totalizzante,
l’avvenente pittore la tradirà dall’inizio
alla tragica fine del loro rapporto. I tre andranno a vivere
insieme a Paradise House, acquistata da Angel dai vecchi padroni
caduti in disgrazia, trasformandola nella casa dei sogni.
Lo scoppio della grande guerra cambia le carte in tavola:
Esmé si arruola, Angel perde il bambino che aspettava
e il pubblico di affezionati lettori non ama più la
mielosa scrittura di Angel. Lo scontro con la realtà
sarà devastante…
L’autore di Sotto la sabbia
con Charlotte Rampling, presente anche in questo film nella
parte della moglie dell’editore Sam Neill, racconta
la genesi del film: “Il romanzo si riferiva a Maria
Corelli, una scrittrice cara alla regina Vittoria. Ma quando
proposi la parte, le attrici rifiutavano un personaggio giudicato
troppo cinico, che poi io ho un poco addolcito rispetto al
libro, barattando in parte la crudeltà col fascino.
Mi rispose di sì Nicole Kidman. Poi fui io a cambiare
idea e quando scritturai la giovane Romola Garai si restrinse
il budget”. Il perché Ozon proponga sempre storie
al femminile viene spiegato dal lui stesso: “Me lo chiedono:
parlo spesso di donne perché sono migliori degli uomini
e le attrici migliori degli attori. Dietro a loro spesso io
mi nascondo per parlare di me stesso”.
Anche questa volta è una donna a muovere le fila della
storia. Angel ha il viso intenso della giovane Garai, che
ha ricevuto enormi soddisfazioni. “Raramente alle giovani
attrici vengono offerte delle parti complesse come queste.
Angel si diletta del fatto di non piacere alla gente, che
la trova bizzarra. Vuole essere al centro dell’attenzione
e come attrice condivido questo desiderio, mi piace attirare
l’attenzione. Non è facile interpretare un personaggio
un po’ pazzo, soggetto ad emozioni intende che vengono
sempre a galla. Non ho fatto altro che lavorare. Lavoravo
e tornavo a casa e non volevo vedere nessuno né fare
altro. Penso di essere diventata un po’ matta anch’io!”.
Angel è il primo film
in costume e primo in inglese per il regista di 8
donne e un mistero. Sembra che ai francesi la scelta
non sia piaciuta. [valentina
venturi]