|
Anno
2012
Nazione
Italia
Genere
commedia
Durata
92'
Uscita
29/11/2012
distribuzione
01 Distribution |
Regia |
Francesca
Muci |
Sceneggiatura |
Gianni
Romoli, Francesca Muci |
Fotografia |
Vittorio
Omodei Zorini |
Montaggio |
Alessandro
Marinelli |
Scenografia |
Massimo
Santomarco |
Costumi |
Alessandro
Lai |
Musica |
Manuel De Sica |
Produzione |
R&C
Produzioni,
Rai Cinema |
Interpreti |
Anna
Foglietta,
Bruno Wolkowitch, Giulio Berruti,
Camilla Filippi |
|
Elena
(Anna Foglietta) dopo anni di quello che sembrava essere l'amore
della sua vita è stata lasciata dal suo ragazzo per
un altro uomo e attraversa una fase di stallo sentimentale
e sensoriale. Un banale incidente per le vie di una Bari insolitamente
tirata a lucido e portatrice di un certo charme le farà
conoscere il maturo Ettore (Bruno Wolkowitch) e la diciottenne
Adriana (Lorena Cacciatore). Da ciò prenderà
origine un insolito ménage à trois che tra canzoni
di Tiziano Ferro, sms bollenti e qualche trasgressione farà
rinascere Elena e la aiuterà a gettare luce sul proprio
futuro.
Tratto da un recente successo letterario della stessa regista
(esordiente nel lungometraggio ma già autrice di documentari),
questa opera prima risponde anche dall'Italia alla crescente
domanda di storie per adulti rivolte ad un pubblico prettamente
femminile. Al contrario di altri generi che tendono ad espandere
il proprio raggio d'azione (vedi i cartoni animati che strizzano
l'occhio ai grandi), le storie erotiche di e per le donne
sono un fenomeno crescente al cinema come in libreria: così
le confidenze tra amiche, le fantasie piccanti e l'interazione
con l'altro sesso presentano un punto di vista che dovrebbe
avere in sé una parte di novità (in teoria almeno
per gli uomini). Purtroppo però, in questo caso il
linguaggio scelto dagli sceneggiatori è quello piatto
delle fiction televisive e poggia su di una recitazione lacunosa
e spesso sopra le righe.
Il coraggio di voler trattare temi ostici come l'ambiguità
sessuale e il cammino verso una maternità non convenzionale
non trova il benchè minimo approfondimento a causa
di una caratterizzazione dei personaggi sommaria: la teenager
isterica, il cinquantenne misterioso con accento francese
e il fidanzato mannequin non sono credibili e così
estremizzati da generare anche qualche involontaria risata;
le esperienze sensuali della protagonista restano assai lontane
dalla modernità e dallo scandalo che si propongono
e si salvano in parte solo grazie ad una buona dose di ironia
da parte degli autori.
In un epoca in cui non esiste più un festival (neppure
quello così giovane eppure già così acciaccato
di Roma) che non decida di negarsi il piacere di un'esposizione
di genitali o di riprese di amplessi al limite dell'hard,
per immaginare di suscitare uno scandalo con il sesso via
Skype o con allusioni freudiane sull'uso del sigaro serve
una gran bella dose d'ottimismo, anche nel Paese di Melissa
P.
In un 2012 cinematograficamente illuminato dall' “Amour”
coraggioso, intransigente, assoluto, fuori da ogni schema
di Haneke, aggiungere l'aggettivo “imperfetto”
al titolo di questo film, coevo eppure così lontano,
sembra particolarmente opportuno per evitare qualsiasi tipo
di confusione col passare degli anni.
[emiliano duroni]
|