Adele e l'enigma del faraone
Les aventures extraordinaires d'Adèle Blanc-Sec
Regia
Luc Besson
Sceneggiatura
Luc Besson
Fotografia
Thierry Arbogast
Montaggio
Julien Rey
Scenografia
Hugues Tissandier
Costumi
Olivier Bériot
Musica
Eric Serra
Interpreti
Gilles Lellouche, Jacky Nercessian, Jean-Paul Rouve,
Louise Bourgoin, Mathieu Amalric, Philippe Nahon
Produzione
Europa Corp. , Apipoulaï, TF1 Films Production, Canal+, Sofica Europacorp, Cofinova 6
Anno
2010
Nazione
Francia
Genere
avventura
Durata
107'
Distribuzione
Medusa Film
Uscita
15-10-2010
Giudizio
Media

Finalmente Indiana Jones non ha più solo le fattezze di un uomo: il coraggioso archeologo, grazie all'idea di Luc Besson di passare dalla versione originaria in graphic novel a quella cinematografica, con “Adèle e l'Enigma del Faraone” svolazza in gonnella. Il regista de “Il quinto elemento” ha infatti adattato le tavole a fumetti della sfrontata pulzella della Belle Époque di Jacques Tardi.

Il film racconta di quando, la sera parigina del 4 novembre 1911, da una delle finestre degli appartamenti di Place des Pyramides si irradia una strana luce e uno pterodattilo, fuoriuscito dal museo del Jardin des Plantes, attacca la vettura su cui viaggia una figura politica, facendola precipitare nella Senna. Gli eventi appena descritti, che ad un occhio inesperto possono sembrare scollegati, sono misteriosamente diretti ad una sola persona: Adèle Blanc-Sec (una fotogenica Louise Bourgoin), intrepida avventuriera e scrittrice di romanzi d'appendice, che in quel momento si trova in Egitto per recuperare il sarcofago contenente la mummia di un importante medico alla corte del faraone.

Ecco quindi nascere dalla carta in carne ed ossa questa ardita eroina del primo Novecento: una Lara Croft ante litteram, parigina e in corsetto e cappello piumato. La nostra eroina degli inizi del secolo passato fa la sua prima apparizione fra le piramidi di Giza: la bella e impavida Adèle sta profanando alcune tombe dei faraoni, mentre la insegue dal cattivo di turno. Tra tranelli e trabocchetti, Louise riesce ad uscire incolume dalle piramidi e a far ritorno a Parigi, trafugando una mummia millenaria. Il motivo della sua sortita nelle dune, però,è molto più encomiabile di quello che appaia di primo acchito. Eppure a Parigi non la attende solo la sorella malata...

Besson fa bene il suo mestiere: dopo il poco riuscito “Arthur e il popolo dei Minimei”, il papà di “Angel-A” e “Leon” torna al genere che forse più gli si addice, fatto di inseguimenti, esplosioni e ambientazioni lontane dal presente. In fondo Louise è una Leelo (Il quinto elemento) che si aggiunge a "Nikita", che a sua volta può essere assimilata ad "Angel-A". Varie epoche storiche con un fil rouge: le donne intraprendenti, volitive ma nel contempo segnate dalla vita, piacciono a Besson. E il buon risultato di questi film lo conferma.
[valentina ventur]