Genevieve
adora il romanticismo, adora i fiori, adora il giorno di San
Valentino. Dispensa consigli e strategie ad amici, complici
e sconosciuti dal suo regno quale il negozio di fiori “Roses
for Romance”, nel cuore Brooklyn, NewYork.
Il suo unico problema, é che detesta le relazioni stabili.
Per lei frequentare uomini è un gioco, ed è
molto brava in questo. Non viene mai scaricata e non viene
mai ferita perché non dà neanche il tempo alle
relazioni di prendere una brutta piega. Perchè la perfetta
storia d'amore è costituita da una regole - divertirsi
e non avere rimpianti - e cinque appuntamenti: nel primo una
corte spericolata; nel secondo farfalle nello stomaco; nel
terzo un'uscita avventurosa; il quarto che sia il più
divertente e affascinante che mai; il quinto che sia il migliore
appuntamento di sempre. Poi l'amore finisce ed è tempo
di seguire ognuno la propria strada.
Ma quando incontra Gregg, uomo attraente, divertente, umile
e pasticcione, le regole a cui attenersi sembrano rivoltarsi
contro la sua ideatrice.
Dopo il successo commerciale de Il mio
grosso, grasso matrimonio greco, torna la coppia protagonista
con Nia Vardalos (qui anche dietro la macchina da presa) e
l'inespressivo John Corbett.
Il risultato è una pallida copia di commedia romantica,
fedele al canovaccio del genere - spremuto all'inverosimile
- costruito intorno alla “originale” (?) idea
delle 5 regole-appuntamenti, sul quale viene costruito il
titolo italiano della pellicola contro il meno commerciale
I Hate Valentine's Day originale.
Il risultato è uno specchietto per le allodole che
avevano apprezzato il film di cui prima, con protagonisti
scialbi, personaggi di contorno opachi e noiosi, nessuna fantasia
o originalità nel trattamento dello script. Un mediocre
film, buono al massimo per l'home video.
Un tentativo di rinverdire i fasti di un piccolo miracolo
cinematografico con l'unico risultato di avere seppellito
definitivamente la possibile stella (?) nascente di Nia Vardalos,
recidiva per altro dopo il pessimo Le
mie grosse grasse vacanze greche. Amen.
[fabio melandri]