Meet the Spartans
Regia
Jason Friedberg, Aaron Seltzer
Sceneggiatura
Jason Friedberg, Aaron Seltzer
Fotografia
Shawn Maurer
Montaggio
Peck Prior
Scenografia
William Elliott
Costumi
Frank Helmer
Musica
Christopher Lennertz
Interpreti
Sean Maguire, Carmen Electra, Ken Davitian, Kevin Sorbo, Method Man Diedrich Bader
Produzione
New Regency, 3 In The Box
Anno
2008
Nazione
USA
Genere
comico
Durata
84'
Distribuzione
20th Century Fox
Uscita
24-04-2008
Giudizio
Media

Dopo essersi avventurati con successo nella parodia del cinema del terrore (essendo due dei co-autori di Scary Movie), della commedia romantica (Hot Movie), e dei kolossal hollywoodiani (Epic Movie)gli autori-registi Jason Friedberg e Aaron Seltzer dedicano ora la loro attenzione a 300 e ad altri film che sono diventati parte integrante della cultura popolare.
L’eroico Leonida, armato unicamente di cappa e mutande in cuoio, guida una masnada di “13 spartani 13” per difendere la patria dagli invasori persiani (fra i cui ranghi troviamo Ghost Rider, Rocky Balboa, i Transformer e una gobba Paris Hilton… nessuno è al sicuro quando gli spartani affrontano le maggiori icone della cultura popolare).

In 3ciento Friedberg e Seltzer mettono insieme ciò che i due chiamano il mondo “stilizzato e grandioso” di Sparta descritto nel film omonimo con un assalto ininterrotto alla cultura popolare americana assediata dai media. Il loro sguardo si posa su altri blockbuster, tra cui Transformers, Shrek, Casino Royale, Spider-Man e Happy Feet; su reality televisivi quali “American Idol”, “Dancing with the Stars” e anche su alcune celebrità: Paris Hilton, Lindsay Lohan, Britney Spears, Donald Trump, Dr. Phil, Tom Cruise, J-Lo e “Brangelina”.
Nella Sparta di Friedberg e Seltzer, gli uomini salutano gli altri uomini con un bacio e le donne si salutano tra di loro dandosi la mano in un modo particolare. Mentre marciano verso la guerra, i 13 eroici guerrieri cantano I Will Survive. Il loro Leonida combatte contro un pinguino di Happy Feet; l’uomo di sabbia delle fiabe, che tradisce gli spartani, ha le fattezze di una gobba Paris Hilton; e il set di “Deal or No Deal” [l’equivalente del programma Affari tuoi] appare magicamente, stracolmo di modelle e di pacchi.
Perché i due registi hanno scelto 300 come obiettivo principale della loro parodia? “Ci è piaciuto il modo in cui il film affronta la violenza e si sofferma sulle mutande in cuoio”, spiega Friedberg con volto impassibile. “I personaggi sono macho all’eccesso e il film abbonda di allusioni omosessuali. Abbiamo scelto tutti questi argomenti, pensando che sarebbe stato divertente metterli insieme in una parodia”.
Seltzer aggiunge: “I personaggi di ‘300’ si prendono molto sul serio. La loro natura priva di umorismo ci ha dato svariati spunti. Anche in 3ciento i personaggi prendono molto sul serio se stessi e le situazioni in cui si trovano, ma noi contrapponiamo dialoghi e azioni in modo da mettere in ridicolo il film originario”.
Le tensioni sessuali che pervadono 300 sono presenti anche in 3ciento: “Non è che abbiamo inventato noi le allusioni omosessuali”, spiega Friedberg. “Molte recensioni del film ne hanno parlato. E, se ricordo bene, nel testo originario gli uomini non indossavano neanche le mutande, erano totalmente nudi, come i greci classici”.
“Perciò non abbiamo dovuto grattare troppo la superficie per far emergere il tema. L’argomento è senz’altro giusto per una parodia, ma non è mai stata nostra intenzione essere perfidi o meschini, e l’omosessualità è sempre proposta in modo divertente”.
Per assegnare il ruolo di Leonida, che guida i valorosi 300 – diventati 13 – nella battaglia contro forze numericamente schiaccianti, i registi hanno incontrato centinaia di attori. Il britannico Sean Maguire, che ha lavorato per il cinema e la televisione su entrambe le sponde dell’Atlantico fin dall’infanzia, coglie le sfumature del Leonida di “300” (interpretato da Gerard Butler), inclusi la voce roca e i toni ruvidi, la postura, il modo di camminare e l’atteggiamento che si riassumono nel detto “non faremo prigionieri”.
Maguire ha colpito Seltzer e Friedberg perché ha scelto d’interpretare il personaggio privandolo degli ammiccamenti ovvii della commedia. “Per far funzionare una commedia”, afferma Friedberg, “è importante che i ruoli degli attori principali siano ben radicati nella realtà. Durante l’audizione e poi durante le riprese, Sean è sembrato spesso inconsapevole che stesse recitando in una commedia”.
“Nella parodia il lavoro dell’attore consiste nel prendere in giro l’altro film, ma recitando nel modo più naturale possibile”, spiega Maguire. “Se le cose funzionano, viene fuori la commedia”.
La decisione di Maguire di non recitare palesemente in modo umoristico è un segno di quanto lui e i registi siano affezionati all’argomento scelto per la parodia. “Abbiamo realizzato 3CIENTO con amore e ammirazione per il film `300’”, afferma l’attore. “Anche se potrebbe sembrare che prendiamo le cose molto alla leggera, abbiamo apprezzato veramente il film. E quasi ogni scena è stata per me una sorta di tributo a Gerry Butler e all’incredibile lavoro che ha realizzato nel ruolo di Leonida”.
“La gioia e il divertimento stanno proprio nell’accompagnare il pubblico lungo i momenti più memorabili di `300’ e, parallelamente, seguire un percorso imprevedibile che mette in ridicolo il film”, conclude l’attore.
Il ruolo di Leonida ha anche rappresentato una sfida fisica per Maguire, che sapeva di dover essere al massimo della forma per essere all’altezza dell’interpretazione, nonché del fisico, di Gerard Butler in “300”. “Mi hanno dato tre settimane per mettere su sette chili di massa muscolare”, ricorda Maguire. “Ho dovuto esercitarmi almeno due volte al giorno, ero seguito da un trainer e da un nutrizionista e, in breve, la mia vita è stata totalmente sconvolta. Non ho più potuto bere, via i carboidrati, i grassi, gli zuccheri – insomma fine del divertimento”. “Ma il sacrificio è stato ben ripagato da una forma strepitosa”, spiega Seltzer. “Sean è un piantagrane in forma smagliante, proprio come lo è Gerard Butler in `300’”.
Per interpretare la moglie di Leonida, la regina Margo, è stata chiamata Carmen Electra, una “veterana” che ha già collaborato con la coppia Seltzer-Friedberg in “Hot Movie” (Date Movie) e “Epic Movie”. L’attrice, spiegano i registi, ha la loro stessa sensibilità. “Carmen coglie al volo il nostro umorismo”, afferma Friedberg. “Non solo è bellissima e molto sexy, ma ha anche doti comiche straordinarie”, tutte qualità indispensabili per interpretare bene il ruolo, che mescola sensualità e trasgressione.
“Sono sempre attratta dalle parodie e in particolare dal tipico umorismo di Jason e Aaron”, dichiara la Electra. “I loro film sono divertenti da realizzare. Mi piace andare al lavoro ogni giorno, fare un’infinità di sciocchezze e anche ridere di me stessa. Per lavorare in un film del genere, bisogna essere aperti, disponibili, disposti a prendersi in giro e a mettersi in gioco”.
Alla Electra è piaciuto particolarmente il modo in cui Seltzer e Friedberg hanno sovvertito le aspettative del pubblico riguardo a chi fra i personaggi sarebbe finito con il perdere i vestiti… o le mutande. “Di solito sono io quella che indossa a malapena qualcosa, ma in 3CIENTO sono invece gli uomini ad essere meno vestiti di me: un bel cambiamento, una volta tanto. È stato buffo poi vedere il modo in cui alcuni di loro, per timidezza, continuavano a cercare di coprirsi”.
Per interpretare il braccio destro di Leonida, il Capitano, i registi hanno selezionato Kevin Sorbo, che ha una certa dimestichezza con spade/calzari/perizomi, avendo interpretato per anni il ruolo di Ercole nella popolare serie televisiva “Hercules” (Hercules: The Legendary Journeys). “Ci è piaciuta l’idea di scegliere per il ruolo qualcuno che avesse l’aspetto del duro, con una presenza fisica imponente”, spiega Friedberg. “Ovviamente, Kevin è stato la scelta ideale, avendo rappresentato il prototipo del ‘duro’ per svariati anni”.
In 3CIENTO i registi e Sorbo fanno perfino riferimento al ruolo che l’attore interpreta nella serie televisiva. “Ci siamo divertiti a citare un personaggio a cui uno dei nostri attori è profondamente legato”, afferma Friedberg. “Anche in `Epic Movie’, ad esempio, Kal Penn ha una battuta che rimanda alla familiarità del suo personaggio con la White Castle: facciamo insomma l’occhiolino al ruolo di Penn nella popolare commedia ‘American Trip: il primo viaggio non si scorda mai’ (Harold and Kumar Go to White Castle). Analogamente, in 3CIENTO c’è una battuta in cui Kevin Sorbo fa riferimento al suo personaggio di Ercole nella serie TV. Questo umorismo diverte il pubblico e a noi piace di tanto in tanto fare qualche allusione del genere nelle nostre storie”, conclude Friedberg.
Sorbo, che ha interpretato personalmente le sequenze solitamente affidate alle controfigure, sia in “Hercules” (Hercules: The Legendary Journeys) sia nella serie successiva, l’epopea di fantascienza “Andromeda”, si è trovato a proprio agio nei combattimenti a fil di spada di 3CIENTO. Ma, oltre alle tradizionali sequenze d’azione eroiche, l’attore ha dovuto esibirsi in un combattimento insolito. “Il Capitano si trova coinvolto in uno scontro piuttosto particolare”, spiega Sorbo, “dove, al posto di una lotta vera e propria, i guerrieri si esibiscono in una gara di ballo”.
In “300” Serse, re di Persia, è un ‘dio-re’ alto più di due metri: un personaggio imponente anche rispetto ai possenti e muscolosi spartani. Per 3CIENTO Friedberg e Seltzer hanno immaginato un personaggio molto, molto diverso e hanno scelto il corpulento attore comico Ken Davitian. Davitian, che ha partecipato all’imminente commedia “Get Smart”, è noto per il ruolo di produttore kazaco Azamat, che si esibisce in uno scioccante combattimento corpo a corpo in abiti adamitici con il protagonista del film “Borat”. In 3CIENTO Davitian, con la mole terrificante avvolta in catene d’oro e gioielli, è una vista da non perdere.
Friedberg e Seltzer sapevano che gli spettatori si sarebbero divertiti per il modo in cui Davitian avrebbe rappresentato Serse. Al contrario degli altri personaggi principali del film, Davitian è fisicamente diverso dal suo omologo (nella fattispecie, Rodrigo Santoro) in “300”. Oltretutto, molti fan di “Borat” credevano che l’attore, originario di Los Angeles, parlasse normalmente con l’accento usato in “Borat”: sentirlo parlare con il suo vero accento americano ha aggiunto un altro guizzo di comicità al personaggio.
Davitian si sta affermando come nuovo “dio-re della commedia”. “Sono stato nominato ‘dio-re’ di Persia quando i registi mi hanno telefonato per dirmi che ne stavano cercando uno”, scherza Davitian. “Serse ha conquistato tutto il mondo libero, e continua ad andare avanti, proprio come il coniglietto delle batterie Energizer. Ma le mie truppe sono formate da eserciti sottomessi e quindi i guerrieri non sono dei veri e propri volontari”.
Un altro attore che partecipa a 3CIENTO è Diedrich Bader, la cui ricca e brillante filmografia comprende “Napoleon Dynamite” e la serie “The Drew Carey Show” in cui interpreta Traitoro. “Traitoro è, come si può intuire, un traditore”, dichiara impassibile Bader. “Tradisco chiunque me ne dia l’occasione. È un ruolo favolosamente vile da interpretare, e poi quanto spesso può capitare di indossare un paio di mutande di cuoio in un film?”.
Bader afferma di avere apprezzato “300”, ma anche che il film gli ha fatto porre alcune domande: “Perché tutti gridano per tutta la durata del film? Erano sordi a Sparta? Cosa c’è che non va? Anche quando stanno fermi e parlano tra loro, gridano”.
Jareb Dauplaise recita il ruolo di Dilio, basato sul personaggio di Delio in “300”. Dilio è il giovane e impaziente guerriero spartano che narra la vicenda ed è il solo a sopravvivere alla battaglia tra spartani e persiani. Dauplaise ha già lavorato con Friedberg e Seltzer in “Epic Movie”, facendo la parodia di Jack Black di “Super Nacho” (Nacho Libre).
Dauplaise, giovane non ancora trentenne dal fisico “generoso”, è stato ben felice quando i registi lo hanno interpellato per partecipare all’audizione per 3CIENTO, ma è rimasto sorpreso del ruolo per il quale era stato chiamato, quello di spartano di 30-40 anni dal fisico scolpito. “Con la mia corporatura, non ero tagliato per il ruolo”, ride Dauplaise. “Ma ho fatto del mio meglio durante l’audizione e ho avuto un po’ di fortuna”.