Leonardo Pieraccioni si presenta con la sua compagnia
stabile di amici e comici all'appuntamento di Natale
con una commedia sul conflitto tra la vita semplice
del paese e il mondo dello spettacolo. Cosa accade a
un ortolano quando le curve generose della sua bella
moglie che spuntano tra i banchi della frutta vengono
immortalati da un fotografo senza scrupoli? Pieraccioni
mette alla berlina i vizi e i virtù di un'Italia
vessata dalle tasse ma ancora capace di sognare e di
credere alla fortuna che piomba dal cielo. Se sulla
classe operaia inglese piovono pietre sette giorni su
sette, sul popolino italiano basterebbero cinquantamila
euro per sistemare i debiti e costruire una famiglia.
La sua scommessa Pieraccioni l'ha già vinta più
di dieci anni fa con una formula che gli ha garantito
una carriera stellare e soldi a palate. Raccontare la
naturale propensione alla risata di toscani alla buona
che vivono i propri sentimenti, le proprie angustie
e i propri desideri nella piazza del paese, senza vergogna
e con una grande autoironia, talmente contagiosa da
conquistare il cuore di milioni di italiani. E come
nella migliore tradizione della commedia all'italiana
il punto forte dei suoi film non sono tanto le trame
o i canovacci quanto i caratteristi, personaggi presi
dalla strada che con le loro facce e le loro espressioni
semplici e immediate fanno scattare risate a crepapelle
e diffondono in sala un senso di benessere rilassante
e complice.
Sul palco della conferenza stampa, il regista con i
suoi protagonisti feticcio (Rocco Papaleo, Massimo Ceccherini
caduto in disgrazia dopo la bestemmia lanciata in diretta
tv durante l'Isola dei Famosi a cui si aggiunge la bellona
di turno Laura Torrisi che si è fatta notare
per un quattordicesimo posto a Miss Italia e per un'apparizione
al Grande Fratello, e il fascinoso Gabriel Garko perfettamente
calato nella parte del bel tenebroso su cui si scatenano
le invidie di chi è meno fortunato di lui) continuano
la spettacolo fatto di equivoci e di battute pronte
anche dopo il set nella vita di tutti i giorni. Dichiarano
grande armonia e una lunga amicizia, e lo dichiarano
così platealmente da lasciare qualche dubbio
in chi registra le loro risposte e deve giudicare la
bontà delle loro intenzioni.
La Medusa distribuzione punta molto su Una
moglie bellissima, e l'annuncio è di quelli
da far tremare i concorrenziali cinepanettoni dalla
coppia scoppiata De Sica/Boldi alle new entry marchigiane
Winx fino alle fantascientifiche
produzioni hollywoodiane, ben settecento copie riempiranno
i cinema di Natale. Ed è con orgoglio che Giampaolo
Letta fa da padrino alla compagnia di toscanacci scatenati
con il gusto della dissacrazione all'amatriciana.
Di fronte all'applauso di circostanza che accoglie il
roboante annuncio a fine visione della proiezione Pieraccioni
si schermisce: L'applauso era per me o per Gabriel Garko?
Grazie per essere venuti così numerosi. Con Veronesi,
lo sceneggiatore, ci siamo divertiti a scrivere una
storia che cominciava dove finivano le mie precedenti.
Gli altri raccontavano la rincorsa del normotipo che
va dietro a queste donne bellissime e irraggiungibili.
Ripeto sempre che l'11 settembre dell'amore è
stato quando Al Bano si è lasciato con Romina,
è stata una vera catastrofe. La sfida è
stata raccontare la favola dell'amore, a cui non crede
più nessuno. I miei personaggi vivono la semplicità
della provincia e sognano i cinquecentomila euro della
proposta indecente. Abbiamo fatto un film sul perdono.
L'idea è nata da un incontro con un mio amico
prete quando gli comunicai la notizia che andai a vivere
con la donna di cui ero innamorato. Il prete mi diede
risposta che mi fece riflettere e che non dimenticherò
mai "Dimostrerai il tuo amore non per come saprai
amarla, ma per come saprai perdonarla". "Una
moglie bellissima" è una favola, il mio
Mariano è il Robin Hood dell'amore, ed è
una delicata accusa al mondo dello spettacolo. Arriva
il fotografo nella coppia felice e mina il rapporto
da dentro. Come dicevo mentre lo scrivevamo, ho voluto
raccontare il passaggio dalla roulotte allo yacht. Se
te la porta via una moglie così, non la perdoni
più, ma di fronte a Garko la perdoni. Ecco se
posso dare un consiglio, non invitare mai a cena un
fotografo con le fattezze di Garko.
Perché la scelta della
provincia? Cosa la attira così tanto della provincia?
Come nel Ciclone se le
ballerine di flamenco arrivavano a Treviso, non era
lo stesso che nella provincia toscana. Nella provincia
toscana hai tutto quello che vuoi, hai degli archetipi
fortissimi, un microcosmo eccezionale, c'è lo
scemo del villaggio, l'ortolano, la bella del paese
e così via, e infatti se fa il calendario fa
molta più eco. Ne parlano tutti. E poi cosa c'è
di meglio del paese? Il complimento che vuoi fare ad
un quartiere è paragonarlo al paese, "Come
si vive bene qui, sembra proprio un paese!". Volevo
raccontare il popolo al campeggio, e il fulcro del film
è la chiacchierata avvinazzata dopo cena a tavola,
dove ci si fanno domande del tipo "Cosa faresti
se offrissero cinquecentomila euro a tua moglie per
posare nuda in un calendario?
Tua moglie la perdoni, ma la fai
diventare zoppa. E poi perché ti piace tanto
fare il personaggio ingenuo?
Beh certo, non potevo mica ammazzarla... però
una punizione doveva esserci! Perché faccio lo
stesso personaggio? Ma perché ad esempio il dottorino
cattivo non mi viene. Pensate al più grande attore
della storia, ad Alberto Sordi. Ha fatto a volte il
cattivo, ma era un perdente cattivo. E se non c'è
riuscito lui, che era il più grande, come potrei
cavarmela io? Ci sono caratteristiche fisiche che non
puoi cancellare, è inutile sperimentare perché
poi il pubblico non ti riconosce più. Nel '97
abbiamo provato a fare Il mio West ma non ero credibile,
è stato come una doccia con l'acqua fredda, mi
ha fatto capire i miei limiti. Come pure Il
pesce innamorato è stato uno sbaglio.
Come si fa a raccontare la storia di qualcuno che vuole
scappare dal successo, quando in Italia tutti vogliono
raggiungere il successo? All'inizio in fase di scrittura
con Veronesi, seduti al tavolino pensavamo a un personaggio
diverso. Ero io il fotografo e lei la donna bellissima
di uno strangolatore che usciva dal carcere e veniva
a cercarmi ma arrivati a pagina 30 ci siamo resi conto
che non funzionava. La comicità funziona sempre
sui ruoli chiave del clown bianco e dell'augusto e io
non sarò mai l'augusto. Io sto alla commedia
come Bruce Springsteen sta al rock. Che lo farebbe mai
il valzer Bruce Springsteen?
Come mai la satira sociale nella
scena alle Seychell?
Il mio personaggio non poteva integrarsi con l'ambiente
dell'albergo e quindi gli ho trovato un suo simile,
un bravo ragazzo di colore come lui. Ma devo dirvi che
mentre giravamo le comparse davvero ridevano sull'Ici
e sull'Iva. Quando poi ho spiegato loro che toccarsi
le parti basse portava fortuna ci guardavano come dei
trogloditi. E siccome ogni volta ci salutavano toccandosi,
ho dovuto spiegargli che in quel caso voleva dire che
la persona che si saluta porta sfortuna! Per me è
un'assurdità l'Iva, è una cosa che mi
fa morire dalle risate, per non parlare dell'Ici! Se
una casa è tua perché devi pagarci pure
una tassa? All'estero ti ridono dietro. Senza contare
il valore del tuo denaro che tieni in banca su cui devi
pagare una certa percentuale...
I film sono come dei figlioli, nel momento in cui li
scrivi e li giri. Tutto il gruppo di Grease sono ragazzi
che ho trovato ad Anghiari che mi facevano morire dal
ridere. Ad esempio lo spilungone, quello alto due metri,
l'ho incontrato alla stazione, voleva lavorare a Sky,
e io gli ho chiesto "Ma tu vuoi fare un film?"
e mi ha risposto tutto serio "Ma io sono un grande
attore!" Come pure il figlio di Ceccherini non
c'era nella sceneggiatura, abbiamo allungato la sua
parte perché ispirava una tenerezza infinita.
Ci divertiva il fatto che il padre voleva mandarlo da
Amici di Maria De Filippi a fare il ballerino, nonostante
non fosse così agile. Dalla nascita dei reality
in Italia c'è un "fortunismo" che fa
impressione. E' bellissimo raccontare che dall'avvento
della tv anche un bambino obeso ha la possibilità
di fare soldi senza saper fare niente.
Uscendo a Natale con questo film,
non hai paura dei cinepanettoni? Si può dire
che la concorrenza sia limitata a lei e a De Sica.
I cinepanettoni hanno il Natale nel titolo, semmai potrà
capitare quando farò Natale a Poggibonsi! E poi
per me non è così importante uscire a
Natale, il prossimo ad esempio avrà una collocazione
dopo le feste e in tv quando lo vedi mica lo sai quando
esce al cinema, se a ottobre o ad aprile. Io temo solo
le Winx maledette! Le odio così tanto che rinchiudo
Ceccherini in una stanza e gli faccio fare alle Winx
quello che vorrebbe fare a Paola e Chiara. Perché
dovete sapere che per lui Paola e Chiara sono la sua
fantasia preferita! Temevo che a Natale usciva John
Rambo, è sempre stato il sogno della mia vita
battere Rambo. Finché ti fanno fare i film che
vuoi e che fanno stare bene la gente per quelle due
ore, è la cosa migliore che ti possa capitare.
Una volta ho incontrato una ragazza che mi ha detto
una frase stupenda "Ti ringrazio dei momenti sereni
che mi regali nella mia vita". Ma sono io che ringrazio
lei. Dopo Il Ciclone mi telefonò Benigni che
mi disse "Il Ciclone è un paniere di grazia
e la mi' moglie ed io abbiamo riso come matti".
Queste sono le cose che amo del mio lavoro. Lo dico
sempre, faccio i film che vorrei vedere al cinema. Fatemi
fare ciò che mi riesce meglio. Io sono un cabarettista
e voglio che la gente rida dall'inizio alla fine.
Cosa volevi raccontare con il
personaggio del prete depresso?
Il prete perde la fede e anche il mio personaggio dubita
dell'amore. C'era una scena tagliata in cui facevo incontrare
Mariano con il prete e il prete diceva quella frase
sul perdono che vi ho detto prima. Volevo fargli ritrovare
la fede a colpi di Grease, perché Grease è
una piccola Bibbia. Ed è la canzoni Sandy che
fa ritrovare la fede al prete depresso.
Come ha scelto la protagonista?
Lo sapeva che aveva partecipato alla sesta edizione
del Grande Fratello?
Macché non ne sapevo niente. In Italia se una
persona ha fatto il Grande Fratello è peggio
che se fosse stata per dieci anni ad Alcatraz. Mentre
decidevo il personaggio, trovo questa foto di Laura
Torrisi e la porto al costumista. Mi piaceva che la
moglie dell'ortolano indossasse quel tipo di reggiseno
nero. All'inizio volevo chiamarla solo per farmi dare
quel reggiseno... ma poi quando l'ho vista ho capito
che era lei Miranda, la stessa incertezza, soavità
e smarrimento. L'ho difesa da chi la accusava che aveva
fatto il Grande Fratello. Per quanto riguarda il resto
del cast per me è più facile sceglierlo,
perché girando un film ogni due anni ho più
tempo per decidere e trovare i personaggi giusti. Ceccherini
è perfetto perché ogni tanto ha questi
momenti in cui gli si legge in faccia la disperazione
più nera...
Ceccherini a questo punto interviene "Se
è per questo pure io vengo da un reality!".
Gabriel Garko non ha mai recitato in una commedia ma
si è subito trovato a suo agio con noi, rideva
delle nostre battute, dei nostri scherzi, aveva lo stesso
nostro umorismo e poi siamo rimasti in contatto anche
dopo il film, cosa che non sempre capita. Non c'è
differenza tra il film e la nostra vita. "Una moglie
bellissima" alla fine parla di questo gruppo di
amici che si stringe intorno a un amico quando si separa
da sua moglie. La scelta della provincia poi è
ancora più importante quando giriamo, ad Anghiari
c'era un'atmosfera di festa, la gente era contenta che
giravamo per le strade. A Roma non si può dire
lo stesso. Una volta abbiamo fermato la circolazione
delle macchine di una strada e quando hanno ripreso
a camminare, mi passavano davanti e mi insultavano.
In Norvegia è uscito un
articolo in cui la Torrisi è stata paragonata
alle maggiorate del nostro cinema, Lollobrigida brigadiera,
Mangano mondina e Loren pescivendola. E oggi la Torrisi
fruttivendola.
Laura Torrisi: Sì mi fa piacere,
magari avessi una carriera del genere. Sono solo all'inizio
e ho tutto da imparare ancora. Ho avuto le difficoltà
di chi recita per la prima volta e ringrazio Leonardo
per avermi voluta con sé. Miranda mi somiglia
molto, mentre leggevo il copione mi ci riconoscevo e
mi commuoveva, sembrava che mi conoscesse da una vita.
Ecco non siamo proprio la stessa donna, il calendario
non l'avrei mai fatto.
Pieraccioni: Ci sono tante gag che
abbiamo dovuto tagliare, ma che nel sito dedicato al
film potete vedere. Le abbiamo tagliate perché
sennò durava oltre due ore, ma per me una commedia
non può essere più lunga di un'ora e trentacinque
minuti.
Avete mai avuto proposte indecenti?
Pieraccioni:
Mah l'unica proposta indecente che posso ricevere è
da parte di chi vuole farmi girare cose che non stanno
nelle mie corde, come fare le pubblicità. Si
sposerebbe molto male la mia immagine con questi prodotti
in televisione. La vera libertà artistica è
fare i film che ti piace fare.
Garko: Sono entrato a far parte di
questa famiglia. Una signora che però non ho
conosciuto so che mi ha offerto 50 mila euro per andare
a cena con lei.
Ceccherini: Ringrazio anzitutto Pieraccioni
perché mi ha voluto ancora con sé dopo
quello che è successo con la Ventura. La proposta
indecente l'ho fatta io a Garko, gli ho chiesto di girare
insieme il seguito di Brokeback Mountain... sarebbe
bello noi che cavalchiamo...
Pieraccioni: Il nostro gruppo è
come una di quelle compagnia stabili che fanno teatro
da 30 anni se non litigano. Veronesi ed io parliamo
come Ceccherini, certo ci sono dei personaggi che vanno
e vengono ma il nucleo resta lo stesso. Ad esempio Haber
è il terzo film che non facciamo insieme, e quando
mi ha chiamato per lamentarsi gli ho risposto che per
lui non c'era un personaggio mi è dispiaciuto
tanto perché gli voglio bene come un amico.