Paolo Genovese laureato in Economia è nato a Roma. Ha lavorato come pubblicitario presso la McCann Erickson Italiana realizzando spot premiati a vari festival nazionali ed internazionali. E' stato docente di “Tecnica e linguaggio pubblicitario” presso la scuola superiore di comunicazione di Telecom Italia e docente di regia presso l?Istituto europeo di design. Ha realizzato vari cortometraggi con i quali ha ottenuto numerosi riconoscimenti a Festival italiani ed internazionali. In particolare una candidatura al David di Donatello, una menzione speciale ai Nastri d'Argento, il premio speciale della giuria al Festival di Locarno. Nel 2001 ha scritto e diretto, sempre con L. Miniero, il suo primo lungometraggio: Incantesimo Napoletano, con il quale ha vinto un David di Donatello (miglior attrice protagonista), due Globi d?oro (miglior opera prima e miglior attrice esordiente) e il premio speciale della Giuria al Festival d'Annecy.
Luca Miniero laureato in lettere moderne a Napoli dove è nato. Attualmente lavora sia in ambito pubblicitario come copywriter e regista, sia cinematografico come regista e sceneggiatore. In pubblicità nel 2002-2003 ha realizzato la regia di diversi spot, per Rai Canone, Cart d?Or, Cinema Italiano, Credito Cooperativo, Cremeria, National Geografic, Corriere della Sera, Ministero delle telecomunicazioni, Perlana, Cinema Italiano, Vanity Fair, Granarolo, Buitoni ecc. Dal 1999 al 2001 come regista e sceneggiatore insieme a Paolo Genovese ha realizzato 4 cortometraggi, Incantesimo Napoletano del 1999, La Scoperta di Walter del 2000, Piccole Cose di Valore non quantificabile del 2001, Coppia del 2003, che hanno vinto diversi premi in festival italiani e internazionali: Capalbio, Cortina, Oberhausen, Nice New York, Napoli, Arcipelago Roma, una candidatura al David, Torino, Positano. Ha inoltre realizzato regie per il programma Rai Prima della Prima dedicato all'Opera.

L’amore al vapore.
Il film è interamente ambientato a Roma, in particolare nel quartiere multietnico di Piazza Vittorio. Le riprese sono iniziate ad agosto 2007 per concludersi dopo 8 settimane. Racconta la divertente storia d?amore fra un ragazzo italiano e una ragazza con gli occhi a mandorla e la famiglia tradizionalista cinese di seconda generazione. Una vicenda sentimentale molto attuale perché si svolge sullo sfondo di una Roma coinvolta da un fenomeno nuovo e poco raccontato: quello degli immigrati di seconda generazione (nel nostro film sono descritti i cinesi). Sono ragazzi e ragazze, figli di stranieri, che oramai hanno gli stessi sogni, gli stessi comportamenti e gli stessi sentimenti dei ragazzi italiani, ai quali sono molto più simili rispetto ai loro genitori.

Nicolas a lezione di cinese. Valentina cinese negli occhi, italiana nel cuore.
Il cast nasce dalla volontà di raccontare comicamente e sentimentalmente questi due mondi, quello italiano e quello cinese, messi a confronto-scontro. Abbiamo scelto Vaporidis poiché ci sembra molto dotato per la commedia e soprattutto è un attore simbolo di una generazione di ragazzi che si riconoscono nelle sue storie. La protagonista è stata scelta fra almeno cento ragazze cinesi. Trovarla bella, brava e che recitasse in italiano, sembrava una chimera. Volevamo, infatti, non pregiudicare la verità del racconto con il doppiaggio. Dopo due mesi è comparsa lei, Valentina Izumì, al suo primo film importante. E noi abbiamo esultato! Valentina si è mostrata capace di interpretare i sogni e, soprattutto, il conflitto di una ragazza cinese negli occhi, ma italiana nel cuore.

Un film corale e “de core”.
L'allegria del film è assicurata dalla presenza degli altri attori, che rendono questo film corale e “de' core”. Massimiliano Bruno, con la sua fisicità prorompente e la sua ironia, spesso si contrappone comicamente a Vaporidis, suo amico nel film e nella vita. La scelta di Bruno, accanto a Nicolas, produce un piacevole corto circuito che funziona sul personaggio interpretato da Nicolas (Massimo), rendendolo più originale e ironico. Due amici burloni fanno di tutto per inseguire un sogno, ma uno di loro si innamora e complica le cose, ecco un altro modo possibile per raccontare la trama. D'altro canto il rapporto di amicizia tra Jing e Maria, interpretata dalla bella Ilaria Spada, mostra chiaramente quanto la seconda generazione cinese sia fatta da ragazzi lontani dagli usi e costumi dei loro genitori. E sono proprio i genitori a non volere questa integrazione. Non la vuole di certo Rita (Paola Tiziana Cruciani), mamma di Ilaria e proprietaria di un bar che è per lei un avamposto romano in un quartiere cinese. Per il padre di Nicolas abbiamo voluto Maurizio Mattioli, un attore con mille sfumature capace di far ridere ma anche di commuovere, sempre pronto a metterci del suo per arricchire il personaggio. Nel film Mattioli è in polemica costante col mondo cinese compiendo una sua personale crociata per gli spaghetti de grano duro contro quelli de soia.

I camei: fra la soia e il ragu’
Questa notte è ancora nostra raccontando in chiave di commedia l'integrazione fra etnie diverse, ripete con ingredienti differenti (ora riferiti al mondo giovanile) alcune caratteristiche di INCANTESIMO NAPOLETANO, il nostro film di esordio. Lì una coppia di napoletani veraci mal tollerava la nascita “surreale” di una bambina a tutti gli effetti “milanese” che odiava il ragù e amava il panettone; qui invece il confronto fra il mondo cinese e quello italiano produce scintille. In entrambi i casi si tratta di film sullo spaesamento all?interno dello stesso paese e fra mondi diversi. Un lungo lavoro di documentazione e di osservazione ha preceduto il film portandoci a contatto con la comunità cinese di Roma, di Milano, di Prato e di Napoli. Si tratta di una comunità complessa attraversata da profondi cambiamenti dove i ragazzi sono simili a quelli italiani, con in più il rispetto e il peso della tradizione familiare. Molti cinesi di 20 anni ci hanno risposto con un accento romano purissimo. Ci hanno confessato che vanno a scuola di cinese per non scontentare i loro genitori che “ci tengono” alla tradizione. Ci hanno accolto con i loro jeans sdruciti, gli zainetti, e gli stessi modi spicci tipici dei ragazzi italiani. Come dire che sono ragazzi con due anime, a Roma divisi fra le mura aureliane e la muraglia cinese, a Napoli fra la soia e il ragù.…

Massimiliano Bruno, Nicolas Vaporidis, Valentina Izumì, Ilaria Spada

Ci spiegate i vostri personaggi?
Vaporidis: Massimo è un becchino che per vivere con leggerezza utilizza la musica come appiglio per una vita più allegra. Insegue un sogno per non vivere un incubo. E' ironico, idealista ed è molto legato al padre e al suo amico Andrea con il quale coltiva la passione per la musica.

Izumi: Jing è una ragazza semplice cresciuta a Roma; a lei piace divertirsi, uscire con gli amici, tenersi allenata con il nuoto... solo che vive con una piccola differenza, è di sangue cinese. La cosa non la disturba molto, anche se nel corso della storia dovrà affrontare i pro e i contro dell'essere italiana "dentro" e cinese "fuori"! Sa bene come difendersi da coloro che la scambiano per una straniera! Ma non sa, o almeno nega di sapere, che ha una dote meravigliosa: sa cantare molto bene!

Bruno: Andrea è un “cassamortaro”. E' molto simpatico ma anche cinico e determinato. Insieme a Massimo, il suo al collega nonché migliore amico, ha messo su un gruppetto musicale che si chiama The Becks e da tempo sta provando a farsi produrre un disco. Vorrebbe “svoltare” e fare solo il musicista anche perché ne ha abbastanza di vestire e seppellire cadaveri. Per lui la cosa più importante è l?amicizia… ovviamente dopo la musica!

Ilaria: Maria è una studentessa universitaria romana e romanista da molte generazioni. Lavora nel bar gestito dalla madre a Piazza Vittorio e sebbene quest'ultima mal sopporti la frequentazione di quella zona, quasi interamente popolata da cinesi, Maria è proprio li che trascorre tutto il suo tempo libero inseme alla sua più cara amica cinese Jing. Non tenendo conto delle differenze culturali che secondo la madre dovrebbero essere motivo di rottura di questa amicizia, Maria è molto legata a Jing e con lei si confronta su tutto anche sull'amore fornendo preziosi consigli e diaboliche strategie ai danni di Massimo che insieme ad Andrea entrerà a far parte della loro vita.

Com'è stato lavorare con una coppia di registi?
Vaporidis: Non ho mai sentito la differenza. Ho lavorato per lo più con Paolo Genovese, ma sono talmente in sintonia che non ti accorgi del cambio.

Izumi: E' stato a dir poco bizzarro. Perlomeno all'inizio. Sinceramente non sapevo a chi dare retta, poiché Luca e Paolo hanno gusti totalmente diversi. Ma durante la lavorazione si sono divisi i giorni, quindi è stato facile, dopo un pò, capire il loro metodo di lavoro.

Bruno: Paolo Genovese e Luca Miniero sono due persone molto diverse ma ugualmente simpatiche. Uno romano, l?altro napoletano; uno incline alla pacca sulla spalla, l'altro al calcio nel sedere. Ho avuto il piacere di scrivere insieme a loro la sceneggiatura di QUESTA NOTTE È ANCORA NOSTRA e quindi di far maturare il nostro rapporto e farlo diventare oltre che lavorativo anche umano. Sul set sono sempre in ascolto e pronti a dare la zampata vincente, suggerendo preziosissime idee dell'ultimo momento. Ma è sui discorsi calcistici che danno il meglio: Genovese è laziale sfegatato e quindi abituato alla sofferenza e all'umiliazione; Miniero invece è del Napoli ed è per questo che sogna da tempo di fare un film con Aurelio De Laurentiis. Nel complesso sono due buontemponi che giocano nonostante l'età ormai avanzata!

Ilaria: E' stata un'esperienza molto stimolante. Nonostante le loro personalità fossero affini e complementari è stato interessante essere diretta notando le sfumature di entrambi. Era divertente vederli confrontarsi nei loro rispettivi dialetti riguardo alle varie situazioni del film, un pò come vedere Incantesimo napoletano.

Il tema della commedia è una caratteristica del film. Come lo hai affrontato?
Vaporidis: La commedia è il genere che preferisco e quello che in Italia sappiamo fare meglio. E' difficile da realizzare ma ti permette di veicolare tematiche che spesso risulterebbero estremamente pesanti o noiose. Ho iniziato con la commedia e continuo ad apprezzarne il fascino: mi piace interpretare personaggi che riescono ad emozionare e far ridere.

Izumi: Mi sono basata su ciò che ho imparato a teatro pur sapendo che la recitazione teatrale e cinematografica sono due cose ben distinte l'una dall'altra. Quando ho studiato al Drama Centre London mi hanno affidato sempre le parti più comiche. Ma dal teatro inglese alla genuina commedia italiana c'è un mare di differenze! In alcune situazioni dove erano richiesti i tempi comici all?inizio tremavo di paura. Ma una volta trovatami sulla scena è venuto tutto naturalmente.

Bruno: La commedia o ce l'hai nel sangue o non la puoi fare. Io scrivo da vent'anni e la forma che ho sempre scelto è proprio quella della commedia. Questo film è stato talmente divertente sia da scrivere che da interpretare che mi viene voglia di rifarne un altro subito! La storia è ricca di svolte divertenti e gag originali. Insomma, si ride.

Ilaria: La commedia è un genere che ho sempre apprezzato perché richiede una conoscenza dei tempi e una mimica molto particolari. Lavorare in una commedia per me è stata una novità, si avvicina molto alla mia natura caratteriale e mi ha offerto numerose occasioni di improvvisazione.

Cosa hai ricavato dallo scambio di etnie (quella romana e quella cinese) che caratterizzano Questa notte è ancora nostra?
Vaporidis: N egli ultimi anni sono molti i film che raccontano storie di differenze etniche, da Sognando Beckham a Il mio grosso grasso matrimonio greco a Borat. Tutte di grandissimo interesse e molto attuali. Diciamo che noi stiamo cercando di recuperare. Roma non è soltanto dei romani ma di chi la vive, la ama e la rispetta giorno dopo giorno.

Izumi: Ho avuto modo di capire sul serio come vive la comunità cinese a Roma. E' ancora straordinario vedere una bimba di 5 anni con gli occhi a mandorla chiamare la mamma con quell'accento tipicamente romano! Ho capito che le generazioni più anziane ci tengono ancora a rispettare e tenere salda la tradizione cinese, mentre i ragazzi di terza o quarta generazione sono ormai dei veri e propri romani. A casa, forse, riso, bacchette e ingredienti asiatici sono presenti, ma sanno anche godere dei ristoranti romani di Testaccio, delle passeggiate romantiche al Pincio o per le piazze di Roma... e Jing rappresenta proprio questo!

Bruno: L'interrazialità è una tematica che l'Italia ormai da qualche anno sta cominciando ad affrontare ma che in altri paesi è ormai argomento di numerose commedie. Già negli anni '60 negli USA Spencer Tracy rimaneva basito quando scopriva che sua figlia stava per sposare un nero in Indovina chi viene a cena. Negli ultimi anni commedie come East is East, Il mio grosso grasso matrimonio greco, Sognando Beckham e Jalla Jalla hanno affrontato il tema delle storie d'amore tra etnie diverse: un indiano che si innamora di una inglese, una greca di un americano e via così. Amori difficili e genitori inflessibili che li ostacolano fino alla fine. Scontri, incomprensioni e preconcetti che sono presenti in chiave comica anche nel nostro film con l?originalità di trattare per la prima volta l?incontro tra una ragazza cinese e un ragazzo italiano e quindi tra le due comunità. La comunità cinese in Italia è oramai foltissima e fortemente separata da quella italiana. Questo film è quindi anche un auspicio di avvicinamento tra due popoli che volenti o nolenti dovranno imparare a convivere.

Ilaria: Ho avuto occasione di capire che la convivenza tra la nostra cultura e quella cinese è assolutamente naturale e spesso anche comica. In italia la realta cinese è presente già da tempo in diverse forme. E' divertente notare come molti ragazzi cinesi sono ormai talmente integrati a Roma da non sapere neppure parlare cinese e vengono spesso scambiati da turisti.

Ci parli dei tuoi colleghi nel film?
Vaporidis: Sono tutti dei bravissimi attori. Massimiliano Bruno lo conoscevo come sceneggiatore dai tempi di Notte prima degli esami e anche prima. Non avevamo mai lavorato insieme al cinema ed è stata sicuramente la più bella scoperta di questo film. Valentina Izumì è un esordiente di grande talento, una partner disponibile e molto professionale: si adatta perfettamente ai cambiamenti e ne esce alla grande. Maurizio Mattioli è sempre stato uno dei miei attori comici preferiti. Romano, con un gran cuore e un carisma contagioso. Facevo fatica a non ridere quando ero in scena con lui. Franco Califano. Un grande!

Izumi: E' doveroso dichiarare che, sebbene avessi avuto dei timori all'inizio, sono stata veramente felice di lavorare con tutti quanti! Nicolas è un ragazzo davvero gradevole con cui lavorare! Ci mette un pò a prendere confidenza, ma sin dal giorno del provino ha saputo considerare i miei tempi e mettermi a mio agio. Con Massimiliano è stato "amore a prima vista"! Non ho ancora conosciuto un uomo così divertente come lui! Per non parlare della sua professionalità: sempre pronto a girare e sempre pronto a dire una delle sue! Ilaria è una ragazza solare e divertente. Ogni scena del film insieme a lei è stata colma di risate. Ammiro la sua forza di volontà. Per qualche giorno ha dovuto lavorare con la febbre alta e proprio in quei giorni erano previste delle scene in una piscina. Lo ha fatto come se niente fosse!!! Con Tayo è nata una bella amicizia e alla fine sembravamo davvero fratello e sorella! E' un'ottima persona e un bravissimo attore, spero di poter lavorare ancora con lui.

Bruno: Nicolas Vaporidis è un attore di grandissima qualità ed ha una forza speciale per la commedia. Quando sorride si illumina lo schermo. Nonostante la giovane età ha già fatto diverse esperienze importanti e questo gli ha fatto acquisire già un?ottima esperienza sul set. E? poi diventato nel tempo anche un mio caro amico e adesso abbiamo voglia di continuare a fare delle cose insieme. Valentina Izumì è una vera scoperta. E? bravissima come attrice e deliziosa come persona. Nel film riesce a divertire ed anche a farti innamorare. Nella vita è umile, vogliosa di lavorare, di scoprire nuove corde e sperimentarsi. Le voglio molto bene. E poi dove la trovate un?altra mezza sarda e mezza giapponese? Ilaria Spada: bella e simpatica. Maurizio Mattioli mi fa morire dalle risate e nel film, secondo me, è quello più divertente. Un “grande” da cui si può solo imparare.

Ilaria: Valentina Izumì è una professionista seria ed una persona solare con la quale si è creata una bellissima complicità. Massimiliano Bruno è un concentrato di ironia e comicità che spesso ci offriva anche fuori dal set. Di Nicolas Vaporidis ho avuto modo di conoscere il talento. Paola Tiziana Cruciani è un'attrice che ammiro da sempre.

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