La sfida che ho raccolto con questo film è quella di restare insieme al protagonista per la maggior parte del tempo nello stesso luogo e provare a non trasmettere mai la sensazione di staticità. Dal romanzo di Veronesi, ho tratto questa suggestione: Pietro rimane davanti alla scuola non soltanto per sorvegliare la reazione della figlia, ma soprattutto per vigilare sul racconto della propria vita, per tenerlo saldo tra le mani.
Saremo d’accordo con Carlo, il fratello di Pietro, quando gli dirà che forse Claudia, non vedendo suo padre soffrire, non sente di poter provare dolore.
E’ per queste ragioni che mi sembra necessario non abbandonare mai Pietro: ogni scena ruota intorno a lui, sia in senso figurato sia in senso fisico. L’intera storia è narrata dal suo punto di vista. Tecnicamente ho usato movimenti di macchina che mi permettessero di descrivere le sue emozioni, rispettando il suo pudore di fronte al dolore e il tentativo di tenerlo a bada.
Vorrei essere riuscito a raccontare questa lunga attesa, restituendo ciò che nel romanzo è così bene raccontato: lo spaesamento di noi uomini “moderni” davanti all’impossibilità di elaborare un lutto, senza poter confidare né in una tradizione religiosa, né in una laica.
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Che ruolo ha la musica nei suoi film?
La vera differenza tra il cinema americano e quello italiano sta proprio nella musica, nei film americani sono le canzoni che creano empatia con la storia. La musica ci accompagna tutti i giorni e ad ogni canzone è legata un’emozione e un ricordo, così un particolare brano crea un immediato collegamento con la scena, rendendola più intima.
In Italia invece siamo spesso tenuti a limitare il budget per i diritti musicali e ci dobbiamo avvalere di emozioni nuove, generate da una colonna sonora originale, creata per quelle immagini.
Se io fossi un produttore italiano sceglierei magari un attore non impegnativo al livello economico, ma investirei molto sui diritti per le canzoni!
Ho sempre preferito scegliere musicisti lontani dal cinema, attingendo piuttosto ai talenti italiani tra i più diversi: nel primo film ho utilizzato Franz di Cioccio batterista della PFM Premiata Forneria Marconi, nel secondo Enzo Favata, musicista jazz sardo, nel terzo Rocco Tanica, tastierista di Elio e le Storie Tese e nel quarto Ludovico Einaudi, che fino a quel momento non aveva lavorato per il cinema.
Inoltre ho spesso utilizzato canzoni già scritte come apertura e chiusura dei film. Ne Il cielo è sempre più blu in testa il brano Una notte in Italia di Ivano Fossati e in coda la famosa canzone di Rino Gaetano. In Asini nei titoli di testa Una vita da mediano di Luciano Ligabue.

Per Caos calmo che canzoni ha scelto?
Nel romanzo di Veronesi le canzoni dei Radiohead erano fondamentali al livello narrativo, ma questo aspetto non poteva essere trasferito cinematograficamente. Ho voluto comunque fare un omaggio al libro inserendo la loro canzone Pyramid Song.
La scelta degli altri due brani, Cigarettes And Chocolate Milk di Rufus Wainwright e Your Ex-lover Is Dead degli Stars, dipende invece solo dal mio gusto personale: ho dato importanza all’aspetto melodico e alle atmosfere che creano, più che ai testi che non hanno alcuna attinenza con la storia.

Come ha lavorato con Paolo Buonvino?
L’atmosfera rarefatta e sospesa che caratterizza buona parte del film era particolarmente difficile da esprimere al livello musicale. La necessità di un accompagnamento discreto, che non invadesse la scena ma che la assecondasse, mi ha fatto scegliere per la prima volta un musicista, giovane ma già esperto in colonne sonore.
Abbiamo trattato la musica di commento come un puzzle che solo nella scena finale sulla neve fa esplodere il tema del film in tutta la sua interezza. Prima abbiamo lo stesso tema frammentato e interrotto, quasi a voler invogliare lo spettatore a sentirlo finalmente per intero.
Ho invece preferito eliminare qualsiasi elemento sonoro nella scena di sesso che si svolge nella villa al mare, tra il protagonista e la donna che ha salvato, per renderla più reale, più cruda, eliminando qualsiasi aspetto romantico.

Quali sono i suoi gusti musicali?
Pur apprezzando quasi tutti i generi musicali e tenendomi aggiornato sulle nuove tendenze, non nego di essermi formato con il rock americano e inglese degli anni ’70, periodo che del resto ha prodotto numerose pietre miliari non solo nella musica, ma anche nel cinema e nelle altre arti.
E se non fossi diventato regista avrei voluto “fare la radio”, ma quella degli anni ’70, in cui si poteva parlare delle canzoni, di come nascevano e dei loro autori.

PAOLO BUONVINO

“In Caos calmo sono due i momenti cardine che ho voluto sottolineare: l’inizio con il dramma improvviso e inaspettato e la fine in cui il protagonista ritrova un senso di serenità; ho creato perciò due nuclei centrali nelle musiche e li ho realizzati con un’orchestrazione e un arrangiamento essenziale, semplice, quasi minimalista ma non rigido.
A volte sono gli eventi traumatici a ristabilire in ognuno di noi l’ordine dei valori e questo film mi ha ricordato alcuni momenti significativi della mia vita”.


IVANO FOSSATI: L’AMORE TRASPARENTE
NUOVA CANZONE PER LA COLONNA SONORA DI CAOS CALMO

Ivano Fossati firma e interpreta L’amore trasparente, canzone appositamente scritta per i titoli di coda del film Caos calmo. L’amore trasparente è un brano vigoroso ed elettrico, scritto per una vicenda che ritrova una sensazione di serenità e di speranza solo alla sua conclusione. Così Fossati, con L’amore trasparente sottolinea il finale del film con le parole e le sonorità ruvide e sensuali che gli sono proprie.

“Quando mi è stato chiesto di scrivere una canzone per Caos calmo, dopo aver letto il libro e la sceneggiatura, ho pensato a quanto le canzoni e la musica più in generale possono deviare il sentimento di un film, specialmente alla sua conclusione. Mi pareva che quel finale si raccontasse benissimo da sé e che non dovesse essere in alcun modo immalinconito da una canzone sentimentale, ma credo che neppure un ottuso lieto fine musicale avrebbe funzionato. Così è nato L’amore trasparente, dove con le parole ho fiancheggiato la storia del film senza mai riferirmi direttamente ad essa e per la musica ho cercato soltanto immediatezza e semplicità”.

L’amore trasparente è incluso nella colonna sonora di Caos calmo (su cd Radiofandango) e costituisce inoltre una vera e propria anteprima del nuovo album che Ivano Fossati sta registrando in questi mesi insieme ai suoi musicisti. Il disco sarà il primo inciso da Fossati dopo il suo recente passaggio all’etichetta discografica Capitol Emi e conterrà altre 11 canzoni inedite.

La pubblicazione dell’album è prevista per il prossimo autunno. Il singolo L’amore trasparente sarà disponibile nei negozi digitali a cura di Capitol Emi a partire dall’8 febbraio.

 
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