Una
proposta contemporanea e degna della tradizione del
teatro India quella pensata e proposta per ricordare
la drammaturgia di Bernard-Marie Koltès. Scomparso
vent’anni fa nel 1989, Koltès è
uno degli autori francesi contemporanei che meglio ha
saputo mettere in scena la crisi dell’identità,
la perdita della linearità del rapporto tra uomo
e donna e la mancanza di un riferimento culturale.
Voci sorde (mai allestito
prima in Italia), è un dialogo aperto tra l’amore
e la morte, dove gli individui si rincorrono alla ricerca
di sentimenti inconsistenti e vacui : uno scritto giovanile,
una commedia da salotto che racconta di tradimenti e
di denaro.
In Sallinger Koltès
offre uno spaccato lucido e violento della società
americana e nel contempo realizza un testo in onore
dell’autore de “Il giovane Holden”,
attraverso la rappresentazione di una famiglia americana,
di New York, che vive con amaro distacco il suicidio
di uno dei tre figli. (La proposta del Teatro di Roma
prevede anche l’allestimento di “Nella solitudine
dei campi di cotone”). Tutto questo è reso
attraverso un senso profondo della metafora e dell'allegoria,
strutture drammatiche originali,l'universalità
di temi mitici, ma anche assolutamente attuali, attraverso
la scelta di una realtà ai margini che egli pone
al centro e, infine, attraverso lo sguardo visionario
di un poeta sul mondo.
Gli spettacoli, diretti da Claudio Longhi, offrono una
scena funzionale: Gli oggetti e la scenografia (curata
da Marta Montevecchi) sono frammenti di vita: terra,
carne, letti, candele, specchi, teli, proiezioni cancelli,
gabbie. Tutto ha una utilità, nulla è
lasciato al caso. Se in Voci sorde
dominano il fuoco e la terra; in Sallinger
è il fasto di broccati e colori netti come il
rosso e il nero a fungere da simbolo del disfacimento
morale. Gli attori in scena riescono ad uscire da una
parte e con un intervallo di soli 15 minuti trasformarsi
da ricchi annoiati dell’Ottocento a uomini del
Novecento. Claudio Longhi ha perfettamente compreso
l’opera di Koltès e regala al pubblico
in sala un percorso teatrale completo. [valentina
venturi] |
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