|
Autore |
Giuliano
Longone Viviani |
Regia |
Maurizio
Scaparro
|
Scene |
Lorenzo
Cutuli |
Costumi |
Lorenzo
Cutuli |
Luci |
Maurizio
Fabretti |
Coreografie |
Franco
Miseria, Massimo Ranieri |
Musica |
Pasquale
Scialò |
|
La
regia di Maurizio Scaparro e la bravura, immensa,
di Massimo Ranieri non bastano a fare di “Viviani
Varietà ” lo Spettacolo
che celebra il talento di un artista come Raffaele
Viviani.
Già in scena a Roma la scorsa stagione, “Viviani
varietà” continua a girare i teatri e
a regalare al pubblico le note canzoni dello Scugnizzo
di Capurro; ma di quello che avviene sul palco ben
poco arriva allo spettatore. È come se fosse
arginato al solo esercizio, seppur impeccabile, del
mestiere dell’attore. La storia di Viviani parte
dal 1929 quando lascia Napoli per Buenos Aires in
cerca di fortuna e la traversata a bordo della Duilio
diventa l’occasione per organizzare uno spettacolo
di varietà, in cui i tipi umani della terza
classe della nave ne diventano i protagonisti.
La
musica è suonata rigorosamente dal vivo, altra
nota positiva dello spettacolo (è diventata
merce rara, perché troppo costosa). Si è
di fronte quindi a un prodotto che sulla carta ha
tutto ciò che serve per conquistare un vasto
pubblico e non solo gli appassionati del genere o
gli amanti della canzone napoletana. Purtroppo però
non oltrepassa la linea che separa gli attori dalla
gente comune. Acusticamente questa impressione viene
sottolineata dal forte calo di audio che si avverte
quando un attore è sul proscenio, oltre il
raggio d’azione dei microfoni. Viene da dire:
«Peccato!» perché Ranieri e la
sua compagnia hanno tanto da dare al pubblico, ma
soprattutto al teatro.
[patrizia vitrugno]
|
Interpreti |
Massimo
Ranieri, Ernesto Lama, Roberto Bani, Angela
De Matteo Mario Zinno, Ivano Schiavi,
Gaia Bassi, Rhuna Barduagni, Antonio Speranza,
Simone Spirito, Martina Giordano
|
Produzione |
RA.MA
2000 International, Fondazione del teatro della
Pergola e Gli Ipocriti |
In
scena |
fino al 25 maggio 2014 al Teatro Olimpico di
Roma
|
Anno |
2013 |
Genere |
teatro
musicale |
|
RECENSIONE
DI ANNALISA PICCONI - APRILE 2013
Arriva
a Roma, dopo il debutto al Teatro la Pergola di Firenze,
nell'ambito del 75° festival del Maggio Musicale
Fiorentino, lo spettacolo “Viviani
Varietà. Poesie, parole e musiche di Raffaele
Viviani”, ideato da Massimo Ranieri
e Maurizio Scaparroche evoca le parole, la poesia e
la musica di Viviani, fervido ed eclettico autore/attore
del Novecento napoletano. La tournée del 1929,
che portò l'artista in America Latina, diventa
il pretesto per raccontare la storia della compagnia,
una storia che racconta le prove e gli spettacoli rappresentati
sulla nave Duilio durante il viaggio verso Buenos Aires;
il passaggio dell'Equatore diventa l'occasione per festeggiare,
insieme agli altri passeggeri, con una passerella dei
suoi pezzi migliori.
Durante
le prove la compagnia decide di nascondere tra gli attori
due clandestini e accoglie qualche emigrante italiano
in cerca di una nuova occupazione. Il senso di appartenenza,
la nostalgia della propria terra dove sono rimasti gli
affetti più cari, si fa sentire spesso, ma tutto
(come per magia) viene spazzato via quando si va in
scena.
Lo
spettacolo è ben diretto, cantato e recitato.
Massimo Ranieri è un capocomico brillante, in
grado con facilità di passare dalla recitazione
al canto al ballo, così come rende bene le sfumature
malinconiche dell'artista lontano dalla terra natia;
intorno a lui una compagnia di attori di livello, su
cui spiccano Roberto Bani, Ernesto Lama ed Angela Di
Matteo dal temperamento incisivo e vocalmente interessante.
Unico appunto forse un leggero dislivello tra la prima
parte, leggera, accattivante e fluida e la seconda che
risulta forse un po' sottotono anche dal punto di vista
drammaturgico, forse perché priva di suspense
dal momento che molto del gioco teatrale è stato
rivelato nella prima. La scelta delle canzoni dal repertorio
di Viviani è ben eseguita. Il pubblico apprezza,
con calorosi applausi al finale.
|
|
|