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Anno
2013
Genere
commedia musicale
In
scena
fino al 21 gennaio
Il Sistina, Roma
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Autore |
Andrea
Taddei e Armando Pugliese da un progetto di Simone Martini |
Regia |
Armando
Pugliese |
Scene |
Andrea
Taddei |
Costumi |
Sabrina
Chiocchio |
Musica |
Raffaello Di Pietro |
Interpreti |
Bianca
Guaccero, Francesco Venditti, Carla Cassola, Alessandro
Cremona, Luigi Tabita, Simone Castano, Serena Mazzone |
Produzione |
Nausicaa
– Pragma s.r.l. |
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Più
che l’incantesimo di una strega, ci vorrebbero una storia
e un regista per salvare l’ultima commedia musicale rappresentata
al Sistina. In “Vita da
Strega” mancano.
Una strega travestita da donna delle pulizie incontra uno stagista
pubblicitario in un’agenzia, il loro rapporto è
fatto di complicazioni e difficoltà, ma alla fine l’amore
trionfa. Dov’è la novità? I personaggi sono
definiti in modo approssimativo e confuso. Chiara (Bianca Guaccero)
è una strega romantica che sogna di vivere come una donna
comune. Bene. Si lancia in tirate moralistiche contro il consumismo.
Bene. Ma non si capisce in cosa se ne differenzi (fa volontariato?
Assiste gli ammalati?). Il protagonista (Francesco Venditti),
tranquillo, indeciso e indifferente, più che intossicato
dal lavoro è un “Fantozzi” del lavoro, sempre
pronto ad inchinarsi al capo agenzia. Va un po’ meglio
per i personaggi di contorno, il boss (Alessandro Cremona) è
il classico capo sadico che sfrutta i collaboratori a suon di
ordini e rimproveri; la segretaria (Serena Mazzone) è
svagata e invaghita del capo; la madre della strega (Carla Cassola)
e i due demoni (Kuigi Tabita e Simone Castano) prendono forma
a tratti. I dialoghi sono troppo lunghi, non danno la possibilità
agli attori di porre degli accenti, di evidenziare frasi che
il pubblico possa ricordare.
Spesso vengono ricordate le “Lezioni Americane”
di Italo Calvino, una sorta di compendio sulla scrittura in
cui l’autore evidenziava gli elementi da sviluppare nella
scrittura del nuovo millennio, tra cui la “precisione”
e la “leggerezza”. Si può scrivere una commedia
brillante senza perdere di vista l’accuratezza, la definizione,
la precisione? E qui la crisi economica non c’entra: la
vitalità dei teatri off dimostra come la forza delle
idee sia in grado di sostituire la mancanza di mezzi.
Oltre ad un testo carente,
la regia di “Vita da Strega”
soffre, non c’è armonia tra gli attori, i loro
registri sono diversi, si punta su individualità ed
espedienti artistici personali. Non funziona. Bianca Guaccero
ha una bella voce ma discontinua, sarebbe meglio un virtuosismo
in meno e più costanza, meno moine televisive e più
pulizia. Su tutti emerge Alessandro Cremona misurato, presente,
sinuoso, preparato, si vede che ascolta e che ha più
esperienza teatrale.
Gli attori presi singolarmente
hanno delle potenzialità, ma senza una trama, una definizione
dei ruoli, un filo conduttore, una regia chiara, più
che un’impresa da strega diventa da titani… E
il pubblico rimane freddo.
[deborah ferrucci]
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