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Autore:
Eduardo e Peppino De Filippo |
Adattamento:
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Regia:
Gino
Auriuso
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Scene:
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Costumi:
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Musica:
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Luci: |
Compagnia:
Teatro SalaUno |
Produzione: |
Interpreti:
Manuel Fiorentini, Fosca
Banchelli, Stefano Meglio, Alfredo Oppio, Stefania Aguzzi |
Anno
di produzione:
2009 |
Genere:
commedia |
In
scena:
:18,19, 20, 25, 26 settembre al Teatro SalaUno
di Roma | Via Porta San Giovanni,10 | Info: 06/7009329
| Tutti i giorni alle 21 | Biglietto intero euro 15,
ridotto euro 10 e 8.
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La
Sala Uno inaugura la stagione teatrale con la messa
in scena di 3 atti unici, scritti agli inizi degli
Anni Trenta da Eduardo e Peppino De Filippo ed entrati
nel repertorio della Compagnia di famiglia, “Teatro
Umoristico I De Filippo”.
Don Raffaele O Trombone,
Miseria Bella e Pericolosamente
sono testi legati dal filo rosso “del poveruomo
che combatte o subisce il proprio destino, ma si ride
della malasorte, tra una piroetta e uno sberleffo”,
giusto per usare le parole di Peppino De Filippo.
La fame e la miseria fanno da scenario per i personaggi:
lo sfortunato maestro di musica Raffaele che, nonostante
l’incombenza di fame e miseria sulla famiglia,
coltiva sogni di gloria componendo interminabili opere
liriche che nessuno, presumibilmente, eseguirà
mai, quando un bel giorno la fortuna sembra bussare
alla sua porta; o Eduardo e Vittorio, due giovani
artisti che si ritrovano a condividere non solo la
passione per l’arte e la stanza in cui vivono,
ma anche (e soprattutto) miseria e fame; o ancora
Michele, che dopo quindici anni d’America, torna
in Italia come affittuario di un vecchio compagno
di scuola, dando origine ad un triangolo lui-lei-l’altro
giocato sul filo di una comicità giocosa e
surreale.
La regia di Gino Aurisio si inchina alla parola scritta
delle commedie, concentrando l'attenzione sui tempi
comici, sul ritmo della recitazione dei giovani attori
capeggiati da un bravo Stefano Meglio, che reinterpreta
Eduardo, senza scimmiottarlo. Gli elementi scenografici
scarni ed essenziali, aiutano lo spettatore ad entrare
in simbiosi con questi piccoli capolavori di umorismo
e umanità, sconosciuti ai più, ricordando
in tempo di crisi economica imperante, la famosa “arte
di arrangiarsi e sopravvivere” dell’italiano
“brava gente”.
Tre esempi di teatro sincero, semplice, lineare, il
cui scopo è far divertire ma sempre con quel
pizzico di intelligenza ed indagine socio-antropologica
che ha reso grande ed immortale il teatro umoristico
dei De Filippo. “Considerate, vi prego, il mio
teatro lo specchio di voi stessi, assaggiatelo con
fiducia come si assaggia un pezzo di pane caldo, allora
uscito dal forno, respiratelo profondamente come si
respira una boccata di aria pura. Solo così
potrete divertirvi e interessarvi dei fatti di casa
vostra, mangiando un ottimo pane e… Respirando,
respirando, respirando!”. Parola di Peppino
De Filippo.
[fabio melandri]
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