Tradimenti
Autore: Harold Pinter
Regia: Andrea Renzi
Scene: Lino Fiorito Costumi: Lino Fiorito
Musica: Luci: Pasquale Mari
Produzione: Fondazione del Teatro Stabile di Torino e OTC Onorevole Teatro Casertano
Interpreti: Nicoletta Braschi, Tony Laudadio, Enrico Ianniello, Nicola Marchitiello
Anno di produzione: 2009 Genere: commedia
In scena: fino all'29 maggio al Teatro Piccolo Eliseo di Roma

"Ah, siete amanti?", chiede Robert (l'ottimo Tony Laudadio) a Jerry (Enrico Ianniello) quando scopre che il suo migliore amico è l'amante di sua moglie Emma (Nicoletta Braschi). Forse la battuta più vivace di tutta la commedia. Dimenticate piatti che volano, urla, scenate di gelosia, lacrime versate sulle tende, fazzoletti: niente sentimento siamo inglesi. In questo spettacolo non ci sono problemi reali, concreti, di salute, di cuore, di sopravvivenza. Siamo negli anni Settanta, in un ambiente radical chic anglosassone, quello dell'editoria, tutto cinismo e puzza sotto il naso. Qui i giochi di parole alla Wittgenstein sovrastano tutto: tipico modus vivendi di una classe sociale assalita da un unico grande male: la noia. Noia che viene scacciata con humour, sarcasmo, domande impertinenti e sagaci; ma i sentimenti non ci sono, si sono persi nella notte dei tempi.
Il sottotesto è l'incomunicabilità tra le persone: non si ascoltano, vivono in superficie, recitano sentimenti che non sentono, positivi o negativi che siano, hanno lo sguardo lontano.
Il drammaturgo inglese, anticipando i tempi, individuava i mali di una società opulenta e nullafacente che si inventa l'eloquio (leggasi pure elucubrazioni mentali) per darsi un tono, per sopravvivere all'inedia di una vita senza senso, una volta assolti i diktat sociali (lavoro- matrimonio-figli).
Il rischio è per lo spettacolo e per il testo: giocando il finale all'inizio, con le già citate premesse, fa sbadigliare lo spettatore che muore di noia prima del tempo. Verrebbe quasi da dire "Aridatece lo Sturm und Drang", il Romanticismo: di intellettuali esauriti e annoiati ne abbiamo abbastanza e, soprattutto, li vediamo tutti i giorni, non c'è bisogno di venire a teatro.
Tony Laudadio interpreta il personaggio più convincente e divertente perché sanamente ironico, gli altri due si prendono troppo sul serio. Se anche a fare gli amanti ci si annoia, tanto vale tenersi i rispettivi coniugi, altrimenti che gusto c'è? Nemmeno le corna aggiungono un po' di vita a questo classico triangolo "amoroso" un bel po' sbiadito, celebrazione del "caro estinto", il sentimento.
Nicoletta Braschi interpreta bene il ruolo di Emma, pur non avendo un'adeguata estensione vocale teatrale. La scenografia è minimal come si addice alla storia e di semplice realizzazione (sono immagini proiettate), la regia ha vita facile con un testo scritto così bene. Uno spettacolo ben confezionato, volutamente senz'anima.
[deborah ferrucci]