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Autore |
Natalia
Ginzburg |
Regia |
Piero
Maccarinelli |
Scene |
Paola
Comecini |
Costumi |
Sandra
Cardini |
Luci |
Gianni
Staropoli |
Coreografie |
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Musica |
Antonio
Di Pofi |
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Ti
ho sposato per allegria? O per opportunità? O
perché si era fatta una certa età? O perché
se non mi sposi tu, chi mi sposa? Intorno a questa varietà
di possibilità si dipana la commedia di Natalia
Ginzburg “Ti ho
sposato per allegria”, portata
a teatro da Piero Maccarinelli con Emanuele Salce e
Chiara Francini, nei ruoli della coppia di freschi sposi
protagonista.
Lei viene da un piccolo paese dell'Appennino romagnolo,
lui è un avvocato benestante; sposatisi di fretta
in Comune dopo poche settimane di conoscenza e contro
il parere della cattolicissima madre di lui, i due si
trasferiscono in un piccolo appartamento affacciato
su una collina residenziale di Roma, in compagnia di
una domestica chiacchierona e tuttofare.
Il
primo atto è visto dalla parte della neo sposina:
un monologo che mette al corrente la domestica (e
di conseguenza il pubblico) delle vicende che l'hanno
portata a sposare il maturo avvocato. Fiume in piena
ricco di dettagli, il racconto si dipana tra i toni
leggeri e drammatici di una vita fatta di praticità
allo stato puro che disegna un Paese, l'Italia della
seconda metà degli Anni Sessanta, tra moralismo
di facciata e un catto-comunismo imperante, che indirizzava
costumi e consumi. Brava, spigliata, leggera il giusto
la Francini nel dare voce, corpo, movenze feline ed
innocenza leggiadra alla sposina e sostenere sulle
giovani spalle il peso dell'intera prima parte della
pièce.
Il secondo atto si fa invece più corale, più
variegato grazie all'entrata in scena della madre
di lui e della di lui sorella svampita e ‘assente’.
Quanto raccontato all’inizio, prende forma consistente
nel secondo atto, grazie al confronto/scontro con
i nuovi personaggi, a cui fa da contraltare l'apparente
svampitezza di lei ed il puro, freddo, glaciale pragmatismo
di lui. Un confronto che genera principalmente risate,
lasciando anche un velo di melanconia e riflessione
sull'Italia che fu…
“Ti
ho sposato per allegria”, con
scene fisse di Paola Comencini, è uno spettacolo
diviso in due che convince solo a tratti, ma che complessivamente
è ben interpretato da tutti i protagonisti,
diretti con mano ferma, asciutta e senza fronzoli
di Maccarinelli. [fabio
melandri]
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Interpreti |
Chiara
Francini, Emanuela Salce, Anita Bartolucci,
Giulia Weber, Valentina Virando |
Produzione |
Roberto
Toni per ErreTiTeatro30, Teatro Della Pergola
Fondazione |
In
scena |
fino
al 2 febbraio 2014 al Teatro Sala Umberto |
Roma
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Anno |
2014 |
Genere |
commedia |
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