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Anno
2013
Genere
drammatico
In
scena
fino al 19 maggio
Piccolo Eliseo | Roma
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Autore |
Dennis
Kelly |
Regia |
Fabrizio
Arcuri |
Scene |
Gianni
Murru |
Video |
Lorenzo
Letizia |
Costumi |
Valeria
Bernini |
Luci |
Diego
Labonia |
Materiali
musicali |
Subsonica |
Interpreti |
Isabella
Ragonese,
Matteo Angius,
Francesco Bonomo, Pieraldo Girotto, Francesca Mazza,
Sandra Soncini |
Produzione |
Accademia
degli Artefatti |
Compagnia |
Accademia
degli Artefatti |
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Una
donna è accusata di aver assassinato i suoi due bambini.
Chiusa nella cella, racconta la prima notte da reclusa e la
monotonia della vita in carcere. Dominata dalla paura, forse
dal rimorso, ma anche da una serenità di fondo, come
se i fatti non la coinvolgessero. Una voce fuori campo pone
domande e ricostruisce la vicenda di cui il pubblico conosce
solo i tragici esiti. Il racconto della protagonista è
intercalato dalle reazioni e dalle narrazioni dei cari: il marito/padre
dei bimbi e la madre di lei, una rampante politica in carriera
che, alla ricerca di un improbabile riscatto personale e pubblico,
corre come indipendente alle prossime elezioni.
Un mosaico di voci, suoni,
proiezioni che compongono uno spettacolo definito dagli autori
teatro/documentario. “Taking
Care of Baby” è l'ultimo capitolo
di una trilogia che la Compagnia Accademia degli Artefatti
ha dedicato al potere ed al valore della verità insieme
a “Orazi e Curazi”
(debutto al Teatro India di Roma nel 2011) e “Sangue
sul collo del gatto” (presentato al
Residenz Teater di Monaco di Baviera nel 2012).
Il testo affonda le radici nella
cronaca vera, fatti avvenuti in Inghilterra, per trasferire
subito il cuore del problema nel campo dell'etica e della
morale. Lo sguardo dai fatti di cronaca si sposta sul potere
della comunicazione (telecamere, proiezioni dominano la scena
e la sala teatrale stessa) come rivelazione e mistificazione
della verità (o quella che si presume tale). L'altro
tema è il senso di colpa, più o meno sentito
e manifesto, che percorre tutti i personaggi: la figlia parricida,
la madre, il marito, il padre e i rappresentanti dei media.
C'è una responsabilità sociale, psicologica,
relazionale per quello che è successo? Quando una madre
arriva a compiere un tale gesto e altri nel sottofondo sono
accennati da parte di invisibili protagonisti, l'innocenza
sembrerebbe perduta per sempre.
Tutto questo è
“Taking Care of Baby”,
con Isabella Ragonese nella parte della protagonista, perfetta
in un ruolo che avrebbe portato altri a strafare: trattenuta,
con una recitazione dai toni soffusi ma profondi convince
pienamente, come tutta la compagnia che la circonda, sebbene
Francesca Mazza nel ruolo della madre della protagonista in
alcuni passaggi sembri cadere proprio in quei toni urlati
che lo spettacolo nel suo complesso cerca giustamente di evitare.
Ciliegina sulla torta i brani musicali a cura del gruppo piemontese
dei Subsonica, tratti da mentale/strumentale, componimenti
inediti nel cassetto.
[fabio melandri]
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