Spaesati


Anno

2011

Genere
monologo

In scena
fino al 28 Novembre |
Sala Umberto, Roma

Autore
Lupo, Reggiani e Giugliarelli
Regia
Valter Lupo
Interpreti
Francesca Reggiani
Produzione
Viola Produzioni

 

"Spaesati" e un po’ sconsy-sconsolata, Francesca Reggiani è assolutamente coerente con il titolo dello spettacolo e con l’attuale sentimento italico.
L’attrice romana ripropone una carrellata di personaggi attinti dall’attualità della cronaca e del mondo dello spettacolo: Sophia Loren, una commerciante cinese, la ministra Maria Stella Gelmini, Federica Sciarelli di “Chi l’ha visto”, il criminologo Massimiliano Bruno.
Questa volta, però, satira e verve non graffiano. Sarà la mancanza di idee, o forse è la realtà da cui trae ispirazione a non offrirle spunti divertenti: è fin troppo squallida, inducendo alla rassegnazione, all’osservazione contemplativa e rinunciataria.
Lo spettacolo è pervaso dalla malinconia, dal rimpianto di un Made in Italy del passato pervaso di personalità illustri e talentuose, famose per l'eccezionalità, non per mediocrità, come nel caso della star partenopea che ricorda il grande cinema italiano di Marcello Mastroianni e Vittorio De Sica, oggi costretta a recitare la parte di una trentenne per rispondere ai dettami dell’estetica a tutti i costi.
Le nuove interpretazioni della Reggiani, come la cinese e la Gelmini, non convincono, tanto che alla fine è costretta a ripescare i personaggi dello spettacolo precedente, come la russa, la donna separata, l’italiano amante dei condoni edilizi, che tolti dal contesto originale perdono di forza e strappano solo timide risate.
Lo spettacolo vuole far riflettere sulla globalizzazione che, imitando il modello di sviluppo cinese, sta riducendo i diritti dei lavoratori, sul futuro ipotecato dei giovani, sull’arroganza bipartisan del potere politico. Non riesce tuttavia a trovare la via della satira, rimane impantanato nella denuncia, non proprio lo stile più adatto alla protagonista della “TV delle ragazze”.
Forse ci voleva una pausa, per trovare nuovi spunti, nuovi motivi per aggredire la realtà. Verrebbe da dire "forza Reggiani, altrimenti rischi di fare il gioco dei senza talento, dei tronisti, dei partecipanti al Grande Fratello e della tv del finto dolore. Ricomincia dal ritratto del criminologo - quello sì esilarante -, con il cadavere trascinato sul palcoscenico, quella pancia enorme e quell’aria un po' “spaesata” alla Aldo Fabrizi, travolto da un insolito e incomprensibile successo".
Ritenta Reggiani… Quando sarai meno spaesata.
[deborah ferrucci]