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Autore |
Richard
Bean |
Regia |
Pierfrancesco
Favino, Paolo Sassanelli |
Scene |
Luigi
Ferrigno |
Costumi |
Alessandro
Lai |
Luci |
Cesare
Accetta |
Coreografie |
Fabrizio
Angelini |
Elaborazioni
musicali |
Musica
da Ripostiglio |
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Quello
che accade sopra e sotto il palcoscenico del Teatro
Ambra Jovinelli di Roma dove ha debuttato, è
paragonabile solo a spettacoli visti all'Est End di
Londra come “Spamalot”,
il musical dei Monty Phyton. Parliamo di “Servo
per due” di Richard Bean adattato
in italiano da Marit Nissen, Simonetta Solder, Pierfrancesco
Favino e Paolo Sassanelli, gli ultimi due anche curatori
della regia.
Lo
spettacolo è un libero, anzi liberissimo adattamento
de “Servo di due
padroni” di Carlo Goldoni. Rimini,
1936; il nostro moderno Arlecchino (Pierfrancesco
Favino) ha perso il lavoro e si ritrova depresso,
senza soldi e senza poter mangiare. Ossessionato dal
cibo, è disperato e comincia a cercare un impiego;
dopo vari tentativi accetta di lavorare contemporaneamente
alle dipendenze di due diversi padroni, potendo così
raddoppiare il salario e i pasti.
Uno
è Rocco, un piccolo malvivente del Nord, ora
a Rimini per riscuotere una notevole somma, dopo aver
concluso un affare con Bartolo, padre della fidanzata
Clarice; l’altro è Lodovico, anch’egli
noto malfattore. Essere al servizio di due padroni,
significherà per Pippo avere anche un doppio
carico di lavoro: ricordare quali ordini e da chi
gli vengono impartiti. I due sono acerrimi nemici,
quindi Pippo deve evitare che i padroni s’incontrino,
al fine di scongiurare che ognuno di loro capisca
che sta lavorando anche per l’altro. Di più
non diremmo per non rovinare le numerose sorprese
che lo spettacolo riserva agli ignari spettatori chiamati
a partecipare, in un continuo rimando palco/platea
in parte studiato in parte no.
“Servo
per due” si presenta come una
commedia comica, con attori che cadono dalle scale,
che sbattono le porte, che fanno battute a doppio
senso, in un perfetto equilibrio tra commedia visiva
e verbale in cui la musica riempie uno spazio se non
importante, fondamentale grazie all'orchestra spettacolo
“Musica da Ripostiglio”, composta da quattro
elementi che hanno curato anche gli arrangiamenti
delle più note canzoni dell’epoca da
“Baciami piccina” a “Pippo non lo
sa” fino a “Ho un sassolino nella scarpa”
e tante altre che aprono i due atti.
Le
sorprese rivelabili senza rovinare l'effetto finale
sono due: in primis Piefrancesco Favino, semplicemente
strepitoso. A teatro non solo conferma di essere uno
dei migliori attori italiani (impiegato sempre più
spesso in produzioni internazionali) ma dimostra una
leggerezza, una proprietà nel canto e nel ballo,
nonché una familiarità nell'improvvisazione
che lascia letteralmente a bocca aperta.
La
seconda sorpresa è rappresentata dalla Compagnia
Danny Rose, una selezione di attori che per ottenere
la parte si sono sottoposti a laboratori di acrobatica
condotto da Massimiliano Dezi, docente con esperienza
trentennale specializzato nell’insegnamento
per attori, danzatori ed atleti; l’utilizzo
della maschera con il Maestro Fabio Mangolini, pluripremiato
e con esperienze di livello internazionale; il clown
nella commedia dell’arte con Leris Colombaioni,
ultimo discendente di una delle più antiche
famiglie italiane di tradizione clownesca; canto corale
a cura del Maestro Gabriele Foschi. Nei mesi di giugno
e luglio, presso la sala prove Fonderie del ‘900
di Roma, si sono svolti i laboratori di movimenti
e gesti coreografici con Fabrizio Angelini; analisi
del testo a cura di Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli.
Un
training che porta sul palco un gruppo di 21 attori
(che si alterneranno durante la lunga tournée
nei 13 ruoli previsti) eccezionali che rappresentano
tra canzoni, danze, numeri comici che pescano nella
tradizione della slapstick comedy, il vero punto di
forza di uno spettacolo che perdere sarebbe un vero
delitto. Bravi! [fabio
melandri]
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Interpreti |
Bruno
Armando, Gianluca Bazzoli, Ugo Dighero, Pierfrancesco
Favino, Anna Ferzetti, Giampiero Judica,
Marit Nissen,
Pietro Ragusa, Diego Ribon, Eleonora Russo,
Fabrizia Sacchi, Luciano Scarpa,
Roberto Zibetti, Haydée Borelli, Claudio
Castrogiovanni, Pierluigi Cicchetti, Stefano
Pesce,
Marina Remi, Diego Ribon, Chiara Tomarelli,
Thomas Trabacchi, Valentina Valsania |
Produzione |
Compagnia
Gli Ipocriti, REP Gruppo Danny Rose, Teatro
La Pergola di Firenze |
In
scena |
fino
al 6 gennaio 2014, Teatro Ambra Jovinelli |
Roma
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Anno |
2013 |
Genere |
commedia |
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