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Anno
2012
Genere
commedia
In
scena
turnè
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Autore |
Ronald
Harwood |
Adattamento/Traduzione |
Masolina
D'Amico |
Regia |
Franco
Branciaroli |
Scene |
Margherita
Palli |
Costumi |
Margherita
Palli |
Luci |
Gigi
Saccomandi |
Interpreti |
Franco
Branciaroli, Tommaso Cardarelli, Lisa Galantini, Melania
Giglio, Daniele Griggio, Giorgio Lanza, Valentina Violo |
Produzione |
CTB
Teatro Stabile di Brescia |
Compagnia |
Teatro
De Gli Incamminati |
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«Sono
stufo di dipingermi la faccia sera dopo sera, di indossare vestiti
non miei». È Sir Ronald a parlare, un attore pieno
di sé nominato baronetto che Franco Branciaroli interpreta
senza esitazioni. A gestire la tirannia e l’egocentrismo
di questo capocomico insensibile, c’è l’assistente
Norman. in inglese “The dresser”, termine che non
trova corrispondenza nella nostra lingua perché incarna
un ruolo da noi inesistente. È il “Servo
di scena” che si occupa non solo del camerino
dell’attore, ma ne diviene anche il segretario, il confidente,
l’aiuto, insomma, il tuttofare. Tommaso Cardarelli, in
questa molteplicità di ruoli e colori, è estremamente
a suo agio perché incarna tutte le sfaccettature di questo
rapporto simbiotico, ma mai paritario. La sua è una venerazione
che va oltre l’amore. Norman è l’unico in
grado di convincere il vecchio interprete a calcare ancora il
palcoscenico, nonostante il momento di confusione: Sir Ronald
non ricorda la parte, crede sia l’Otello e si dipinge
la faccia di nero; poi recita il Macbeth; norman però
è lì a ricordargli che la sera andrà in
scena Re Lear, a dargli coraggio e a tirare su quel morale svilito
dalla stanchezza fisica e psicologica. Cardarelli è un
“servo” vulcanico, stridulo e sopra le righe, un
triste alcolizzato perfetto fino al finale, dove invece esagera
nella disperazione della morte del suo “Sir”.
Lo spettacolo è
curato in ogni dettaglio. Le scene, innanzitutto, di Margherita
Palli (che cura anche i costumi), complete e ricche di dettagli:
al primo piano un camerino diviso in tre parti: bagno, spogliatoio
e salottino; dietro, oltre i muri rovinati, il corridoio e
le porte degli altri; al piano di sopra, il palcoscenico sul
quale va in scena l’ultimo Re Lear e il dietro le quinte.
E la compagnia tutta (dall’aristocratica Milady all’attricetta
in cerca di popolarità dalla zitella ansiosa che si
dà da fare dietro le quinte all’attore con ambizioni
da scrittore) che rende, questo teatro nel teatro, emozionante
e coinvolgente.
[patrizia vitrugno]
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