«Se
tornassi indietro…». Quasi
tutti abbiamo usato, almeno una volta nella vita,
questa frase, in un modo o nell’altro: romantico,
speranzoso, irato, nervoso, dubbioso. E anche Alex,
un giorno, si trova a dirla a se stesso, irritato
dall’ennesima lite con la moglie Silvia. Ma
quello che per forza di cose è solo un modo
di dire, per lui diventa una realtà. Da quel
momento in poi - strano scherzo del fato - Alex inizia
un costante e implacabile viaggio a ritroso nel tempo
che lo porta a rivivere tutta la sua storia d’amore.
Anno dopo anno, sempre all’indietro: la nascita
del figlio, il matrimonio, il fidanzamento, il primo
incontro… Ogni giorno un salto di un anno, per
riscoprire così tutto quello che ha fatto e
magari provare a raddrizzare una strada che sembrava
già segnata.
Lo spettacolo
“Se tornassi indietro”,
scritto a due mani da Massimo Natale (anche regista)
ed Ennio Speranza, è una divertente commedia,
dai toni brillanti e ottimistici, che richiama apertamente
un certo cinema di altri tempi (alla Frank Capra,
tanto per capirci). I protagonisti vivono la curiosa
vicenda con diversa cognizione (almeno apparentemente)
e l’autocritica che vive il protagonista maschile
si rispecchia nel possibile capovolgimento di un futuro
che sembra già scritto. Il tutto grazie alla
trasformazione della moglie, che lascia insoluto un
quesito: l’atteggiamento più dolce e
conciliante è dovuto solo al tempo che indietreggia
verso momenti più felici della storia d’amore,
oppure a qualcosa di più profondo? Ennio Speranza
ci ha abituati a spiazzamenti fulminanti e riflessioni
mai banali anche nel divertissement e non delude (da
non perdere l’ultima battuta).
Gli attori Euridice Axen
e Simone Montedoro (noti per aver recitato in fiction
televisive), ben guidati dal regista Natale, divertono
con buona presenza scenica e notevole credibilità.
Il pubblico apprezza, come dimostrano le numerose
chiamate a fine spettacolo.
[Maresa Retica, Massimo Stinco]