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Autore |
Garinei
e Giovannini, Massimo Franciosa, Pasquale Festa
Campanile, Gigi Magni
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Regia |
Enrico
Brignano
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Scene |
Giulio
Coltellacci
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Costumi |
Giulio
Coltellacci
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Coreografie |
Gino
Landi |
Musica |
Armando
Trovajoli |
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Si
prova sempre un brivido quando si va a vedere la commedia
musicale “Rugantino”.
Per chi è romano da alcune generazioni è
come sentire le proprie radici, la propria terra, vedere
i vicoli di Roma e camminare sui sampietrini, scomodi
ma unici. Il mattoncino nero è la testimonianza
di una “Roma sparita”, di uno spirito che
oggi si fa fatica ad immaginare. L’edizione 2010
diretta e interpretata da Enrico Brignano nella messa
in scena evidenzia questo “straniamento”,
questo passaggio. Brignano è un Rugantino spensierato,
Failla è un Mastro Titta (il boia) «disincantato
e romanticone», Paola Tiziana Cruciani una convincente
Eusebia (sorella di Rugantino) seppure con una voce
un po’ bassa, Serena Rossi interpreta in modo
melodioso Rosetta (canta molto bene).
Le
scenografie sono raffinate, i costumi altrettanto,
i ballerini spiccano per bravura… Eppure manca
quello spirito, l’attaccamento ad una tradizione
popolare. Chi ricorda l’edizione del 1978, con
Enrico Montesano, Aldo Fabrizi, Bice Valori, comprende
anche l’inutilità del paragone.
Quella
di Brignano è un’edizione contemporanea,
cerniera tra passato e presente, un buon compromesso
che accontenta sia il gusto degli spettatori che hanno
visto le prime edizioni della commedia, che i giovani
di oggi. Certo, la forza delle origini non c’è
più: si ritrova a tratti nelle splendide musiche
di Trovajoli, in quelle splendide canzoni che riscaldano
l’animo.
La
storia è rimasta immutata: nella Roma ottocentesca
Rugantino, giovane che vive di espedienti e di scherzi,
cerca di sistemare la sorella Eusebia con un buon
partito, Mastro Titta, lasciato solo da tempo dalla
moglie con un figlio, forse a causa della sua professione:
boia dello Stato Pontificio. Compare sulla scena Rosetta,
moglie avvenente di Gnecco, desiderata da tutti gli
uomini della città, compreso Rugantino, che
scommetterà con gli amici dell’osteria
di riuscire a conquistarla “La sera dei Lanternoni”.
Così accadrà, Rosetta si innamora di
Rugantino e come la principessa che baciando il rospo
lo trasforma in un principe, così Rugantino
alla fine riscatta la sua reputazione di fannullone
addossandosi la responsabilità non sua dell’omicidio
del marito di lei, Gnecco. Ad un grande dono della
vita corrisponde sempre una grande perdita. Forse
oggi persino il messaggio finale di riscatto della
dignità umana, sembra datato…
[deborah
ferrucci]
| edizione
2010 |
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Interpreti |
Enrico
Brignano, Vincenzo Failla, Serena Rossi, Paola
Tiziana Cruciani, Michele Gammino |
Produzione |
LIVE
NATION, MF Produzioni, IL SISTINA
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In
scena |
fino
al 9 febbraio 2013 al Teatro Sistina | Roma
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Anno |
2010 |
Genere |
commedia
musicale |
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