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Autore |
Neil
Simon |
Regia |
Marco
Sciaccaluga |
Scene |
Guido
Fiorato |
Costumi |
Guido
Fiorato |
Luci |
Sandro
Sussi |
Coreografie |
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Musica |
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“I
Ragazzi Irresistibili” è
una commedia di Neil Simon, maestro della situation
comedy, scritta nel 1972 e portata sullo schermo dal
regista Herbert Ross nel 1975 con i volti indimenticabili
di Walter Matthau e George Burns (che con questo ruolo
si aggiudicò l'Oscar come miglior interprete
maschile non protagonista). La commedia appartiene al
periodo in cui la critica statunitense iniziava a vedere
in Simon non solo il “re della risata” ma
anche un vero autore teatrale, alla ricerca di un nuovo
tipo di pièce capace di essere sia commedia che
dramma, valorizzando sempre più l’attenzione
per la complessità umana dei personaggi, mantenendo
i celebri dialoghi.
La commedia racconta l'esilarante rapporto di amore-odio
che lega due comici di varietà d'altri tempi
che, dopo aver trascorso insieme più di quarant’anni,
si erano separati litigando furiosamente, ponendo così
fine ad un duo di successo. Mentre Al Lewis (Tullio
Solenghi) è andato in pensione e vive tranquillamente
la propria vecchiaia, Willie Clark (Eros Pagni) non
ha mai perdonato al socio di averlo privato del lavoro,
mettendo la sua vita e la sua carriera sotto naftalina
molto prima di quanto lui avesse voluto. Quando arriva
l’occasione di riunirsi per proporre in televisione
lo sketch che li aveva resi celebri, sono molti gli
ostacoli da superare per la coppia inasprita dal trascorrere
degli anni e dagli acciacchi dell’età.
Lo sforzo chiesto
allo spettatore con qualche capello bianco è
di dimenticare la pellicola cinematografica ed il
confronto attoriale tra schermo e palcoscenico. Questo
perché la commedia in scena ha i suoi punti
di forza sui dialoghi brillanti e sull'amalgama di
chi è chiamato a recitarli: gli attori. Punto
di forza che però può rivelarsi allo
stesso tempo un pericolosissimo boomerang.
Annota il regista Marco Sciaccaluga a proposito dei
due protagonisti: «Il loro ritrovarsi dopo anni,
il tentare una difficile ripartenza nel loro mare
che è il teatro, ci racconta di una sete, di
una “joie de vivre” che è esplicitamente
contenuta nella metafora del vaudeville di cui sono
magnifici, anche se un po’ arrugginiti specialisti.
C’è tanto di Cechov in questo capolavoro
di Neil Simon: il suo sguardo ironico sull’uomo,
la sua nostalgia, il suo scanzonato “refrain”
del tempo cha passa… Due vecchi, due attori:
in realtà nient’altro che due ragazzi,
“irresistibili”, perché irresistibile
è l’eterna tentazione che è la
vita».
Eros Pagni nel
ruolo di Willie (che apre e chiude la commedia) dona
una performance gigantesca: animale da palcoscenico
in via d'estinzione colora i toni più leggeri
di una melanconia di fondo, mentre alleggerisce i
più drammatici con un'ironia strisciante. Tullio
Solenghi, dotato di un talento meno evidente rispetto
al collega, gioca giustamente di rimando, nascondendosi
dietro il ruolo di spalla che funziona bene (sebbene
in chi scrive più volte emergevano dalla memoria
alcune gag irresistibili in cui Solenghi si cimentava
con i colleghi Massimo Lopez - presente in sala alla
prima romana - e Anna Marchesini), alimentando quella
luce che esalta la performance di Pagni.
[fabio
melandri]
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Interpreti |
Eros
Pagni, Tullio Solenghi,Marco Avogadro, Massimo
Cagnina, Pier Luigi Pasino, Mariangeles Torres |
Produzione |
Teatro
Stabile di Genova |
In
scena |
fino
al 22 dicembre al Teatro Olimpico | Roma |
Anno |
2013 |
Genere |
commedia |
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