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Autore:
Paolo Gatti |
Regia:
Paolo Gatti |
Scene:
Sara D'Agostin |
Costumi:
Sara D'Agostin |
Musica
:
Paolo Gatti |
Luci:
Mauro Buoninfante |
Compagnia: |
Produzione:
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Interpreti:
Paolo Gatti, Rocco Loschiavo, Francesca Romana Cerri,
Gina Luca Bianchini, Fabrizio Caiazzo, Alessandra Cosimato,
Otto Brucker, Fernando Gatta |
Anno
di produzione:
2009 |
Genere:
commedia |
In
scena:
fino all'8 novembre al Teatro
Petrolini di Roma (Via Rubattino, 5 – 065757488)
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“Il
tema dell’amore è sicuramente tra i più
trattati e discussi da sempre – afferma l’autore
e protagonista dell’opera nei panni di Osvaldo,
Paolo Gatti –. A me interessava coglierne gli
aspetti paradossali e nevrotici dei quali oggi sono
vittime parecchie persone”.
La commedia si apre all’interno di un anonimo
bar di periferia, dove si alternano curiosi e bizzarri
personaggi in cerca d’amore: un anziano amante,
un pittore in cerca d’ispirazione, un viveur,
un complessato al suo primo blind date, una donna
scafata che sembra una prostituta. Filo rosso che
lega storie e personaggi un uomo, Osvaldo, vestito
da donna, che attende la sua amante all’interno
di un fantasioso gioco di ruolo.
Tutto questo è Quando
si dice l’amore… in scena al Teatro
Petrolini di Roma fino all’8 novembre. Il testo
di Paolo Gatti non è immune da luoghi comuni,
trattati con una certa ridondanza, con alcune pause,
sottolineature (vedi il video finale) di cui ci sfugge
pienamente il senso, ma ha il pregio di far emergere
un'umanità di fondo, una miseria non compiaciuta
da ogni singolo personaggio. L’umorismo grottesco
e surreale, è condito da una vena di tristezza
che dà forma a solitudini in cui ognuno di
noi può almeno in parte rispecchiarsi.
Altalenante la performance della compagnia, con una
recitazione un po’ troppo monocorde della maggior
parte dei suoi componenti a fronte di alcune performance
che invece, per diversi motivi vorremmo evidenziare.
Gian Luca Bianchini nel ruolo del pittore, con una
recitazione volutamente sopra le righe riesce a dare
ritmo e nerbo allo spettacolo; Alessandra Cosimato
nel ruolo della ragazza che deve incontrare il suo
amante conosciuto in chat, dietro l’apparenza
di donna da marciapiede, ignorante e sempliciotta,
mostra una persona fragile e con il terrore di rimanere
sola; Paolo Gatti che con una recitazione un po’
troppo monocorde alla Franz del duo Ale e Franz, riesce
comunque a rendere l’idea di un personaggio
più vittima che non attante della propria vita,
capace di strappare qualche risata con le sarcastiche
e sferzanti battute che fanno da commento alle vicende
rappresentate. [fabio
melandri]
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