In
due nel salotto di casa: Cinzia Leone e il suo pubblico.
Il teatro e' l'unico luogo dove mettersi comodi, rilassarsi
e farsi delle sane risate, lontano dai rumori e dallo
stress della vita moderna? Lo spettacolo quale "verità
delle menzogne", come direbbe Vargas Llosa?
Cinzia Leone si prende l'onere di interpretare la
volgarità della vita quotidiana, di far riflettere
lo spettatore su una normalità che pare essere
sempre più eccezionale. Ecco allora la seduzione
femminile a base di miccette tra i capelli che fanno
sentire la scintilla di un bacio, un'intera carica
di esplosivo per fare l'amore e la minestrina a casa
della nonna che diventa "un evento".
La mattatrice romana sfodera il "bestiario"
delle ossessioni moderne, le ribalta quasi con un
velo di tristezza, supera il testo scritto e finisce
lo spettacolo chiacchierando con il pubblico che non
se ne vuole andare, quasi aspettasse altro. L'attrice
è migliore del testo e deve affidarsi al suo
talento naturale per catturare completamente la platea,
il ritmo a tratti ne risente. L'atmosfera familiare,
accogliente dello spettacolo è il suo pregio
e il suo difetto.
D'altronde se la vita reale è diventata un
palcoscenico di eccezionalità, cosa può
proporre il teatro se non la normalità?
"Poche idee... E basta!"
è il titolo dello spettacolo: nel nome il suo
destino. [deborah
ferrucci]