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Anno
2012
Genere
musicale
In
scena
fino al 27 maggio
Teatro Eliseo | Roma
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Autore |
Lina
Sastri |
Regia |
Lina
Sastri |
Scene |
Bruno
Garofalo |
Coreografie |
Diego
Watzke |
Costumi |
Maria
Grazia Nicotra |
Luci |
Bruno
Garofalo |
Musica |
Lina Sastri, Maurizio Pica |
Interpreti |
Lina
Sastri |
Produzione |
Sastreria
s.r.l. - Diana OR.I.S. |
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Rende
perfettamente il senso dello spettacolo il titolo dell’ultima
avventura teatrale di Lina Sastri: l’interprete è
“Per la strada” in uno spiazzo che si affaccia sul
cielo e sul mare di Napoli. Attorniata da sette musicisti, due
suonatori di tammora e quattro ballerini, la Sastri guida il
pubblico per le vie della sua città, abbellendo di poche
parole la musica partenopea.
“Per
la strada – Mmiezz 'a via” completa
il ciclo inaugurato da “Cuore mio” e proseguito
con “Melos”, “Corpo Celeste”, “Mese
Mariano” e “La casa di Ninetta”. Tutti spettacoli
scritti, diretti e interpretati dalla Sastri.
È uno spettacolo che
suona e canta, che raccoglie in musica i pensieri di una donna
che vuole partire, vuole andare via da Napoli. Si respira
un'atmosfera di passione e nostalgia in questa giornata vissuta
attraverso gli occhi e i sentimenti di Lucia, nata per sbaglio
o forse per fortuna. E il repertorio musicale, i ricordi,
i brevi pensieri, si sposano con la memoria di un passato
fatto di reti familiari e affettive.
Protagoniste assolute la carica
espressiva, la forza fisica e la passione della regista. Senza
dimenticare la musica. Molti gli inediti proposti, brani che
rappresentano la continuità musicale di una grande
tradizione, firmati da cantautori e compositori come Pino
Daniele, Carlo Faiello, Lino Canavacciulo, Salvatore Ferraiuolo
e Giovanni Di Gennaro. Ma anche classici rivisitati, come
la Tamurriata riscritta dalla Sastri e ballata con grande
intensità e trasporto. O ancora la struggente malinconia
di "Reginella" di Libero Bovio. O, infine, la bellissima
"Maruzzella" dedicata da Renato Carosone alla moglie
Marisa.
Nonostante
un inizio difficile da seguire per chi si aspettava uno spettacolo
in cui prosa e musica si bilanciassero equamente, alla fine
il prevalere dei ritmi sulla parole coinvolge per passionalità,
bravura della protagonista ed emozione che la musica, prima
di tutto, riesce a dare. [patrizia
vitrugno]
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