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Autore:
William Shakespeare |
Traduzione:
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Regia:
Arturo
Cirillo
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Scene:
Dario Gessati |
Costumi:
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Fonico:
Adar Farok |
Luci:
Pasquale Mari |
Produzione:
Teatro Stabile delle Marche, Teatro Eliseo, Nuovo Teatro
srl |
Interpreti:
Danilo Nigrelli, Monica Piseddu, Michelangelo Dalisi,
Arturo Cirillo, Sabrina Scuccimarra, Luciano Saltarelli,
Salvatore Caruso, Rosario Giglio |
Anno
di produzione:
2009 |
Genere:
tragedia |
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È
l’Otello di Iago quello diretto da Arturo Cirillo.
Iago (Arturo Cirillo) è il manipolatore della
gelosia di Otello (Danilo Nigrelli) verso la moglie
Desdemona (Monica Piseddu). Iago è colui che
affabula, che vive dei sentimenti altrui ed esiste
in quanto manovratore delle debolezze umane. Banalità
del male?
L’amore è fragile, sembra dirci Shakespeare,
soprattutto nel suo mistero e nell’apparente
inspiegabilità. Perché una donna bella,
virtuosa e di buona famiglia come Desdemona ha scelto
uno straniero di colore come sposo, rinunciando a
molti buoni partiti della sua città? Iago tesse
la trama su questo dubbio.
La regia di Cirillo sceglie lo stile della commedia
dell’arte, dell’intermezzo popolare del
teatro elisabettiano, per i momenti leggeri della
tragedia, affidandosi ai virtuosismi della parola
e lasciando molto spazio al testo, ma raggiunge maggiore
intensità nei silenzi, nella scenografia essenziale,
in quel muro che è teatro dei tormenti dell’animo
umano e al tempo stesso consolazione.
Il virtuosismo verbale sottrae l’emozione agli
attori.
Anche perché è la lucida razionalità
di Iago la vera protagonista della tragedia, non il
fuoco della gelosia di Otello. E questa scelta registica,
fa sì che lo spettatore abbia la sensazione
di un ottimo spettacolo, con bravi attori, belle scene,
bei costumi, ma con poca anima. Una menzione a parte
meritano l’ambientazione da “deserto dei
Tartari” dei costumi e l’interpretazione
di Rosario Giglio (Doge, Montano, Bianca), versatile,
puntuale, carismatica. [deborah
ferrucci]
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