Otello
Autore: William Shakespeare Traduzione:
Regia: Arturo Cirillo
Scene: Dario Gessati Costumi:
Fonico: Adar Farok Luci: Pasquale Mari
Produzione: Teatro Stabile delle Marche, Teatro Eliseo, Nuovo Teatro srl
Interpreti: Danilo Nigrelli, Monica Piseddu, Michelangelo Dalisi, Arturo Cirillo, Sabrina Scuccimarra, Luciano Saltarelli, Salvatore Caruso, Rosario Giglio
Anno di produzione: 2009 Genere: tragedia
In scena: fino al 24 Gennaio al Teatro Eliseo di Roma

È l’Otello di Iago quello diretto da Arturo Cirillo. Iago (Arturo Cirillo) è il manipolatore della gelosia di Otello (Danilo Nigrelli) verso la moglie Desdemona (Monica Piseddu). Iago è colui che affabula, che vive dei sentimenti altrui ed esiste in quanto manovratore delle debolezze umane. Banalità del male?
L’amore è fragile, sembra dirci Shakespeare, soprattutto nel suo mistero e nell’apparente inspiegabilità. Perché una donna bella, virtuosa e di buona famiglia come Desdemona ha scelto uno straniero di colore come sposo, rinunciando a molti buoni partiti della sua città? Iago tesse la trama su questo dubbio.
La regia di Cirillo sceglie lo stile della commedia dell’arte, dell’intermezzo popolare del teatro elisabettiano, per i momenti leggeri della tragedia, affidandosi ai virtuosismi della parola e lasciando molto spazio al testo, ma raggiunge maggiore intensità nei silenzi, nella scenografia essenziale, in quel muro che è teatro dei tormenti dell’animo umano e al tempo stesso consolazione.
Il virtuosismo verbale sottrae l’emozione agli attori.
Anche perché è la lucida razionalità di Iago la vera protagonista della tragedia, non il fuoco della gelosia di Otello. E questa scelta registica, fa sì che lo spettatore abbia la sensazione di un ottimo spettacolo, con bravi attori, belle scene, bei costumi, ma con poca anima. Una menzione a parte meritano l’ambientazione da “deserto dei Tartari” dei costumi e l’interpretazione di Rosario Giglio (Doge, Montano, Bianca), versatile, puntuale, carismatica. [deborah ferrucci]