Ad
inaugurare la rassegna MAD (dal 15 al 28 settembre),
acronimo per Maestri Avanguardie Derive della scena
contemporanea, ideata dal teatro Quirino di Roma c’è
Augusto Omolù, attore dell’Odin Teatret,
ballerino e coreografo di Salvador, Bahia, che collabora
con l’ISTA (International School of Theatre
Anthropology) dal 1994.
Omolù interpreta un classico del teatro drammatico,
l’Otello di William
Shakespeare, ma seguendo le indicazioni registiche
di Eugenio Barba. Questo significa una rappresentazione
difficile da definire, da inquadrare, ma solo da godere.
Perché durante questa danza ipnotica che scaturisce
dalle musiche dell’opera di Giuseppe Verdi,
durante il quale Omolù di volta in volta diventa
Otello, Desdemona e Jago, si inserisce in parallelo
la musica tribale delle cerimonie Candomblé
(religione afrobrasiliana praticata in prevalenza
in Brasile) ad amplificare la fascinazione e insieme
a far perdere coscienza di sé al pubblico in
sala. Si vive la dissonanza del doppio ritmo, e i
rapporti di vicinanza e lontananza dallo e nello spazio
scenico, in modo da poter trasmettere, senza palesarli,
i significati più reconditi dello spazio scenico.
Che poi è il teatro di Eugenio Barba.
Lorenzo Gleijeses, responsabile Quirino Revolution,
ha precisato il leitmotiv della rassegna: “Aprire
a nuove forze, a ricerche artistiche differenti, per
non fossilizzarsi in proposte unidirezionali e accogliere
spettatori mai incontrati prima”. [valentina
venturi]