Quando gioia e
vitalità si sprigionano sulla scena, l’euforia
diventa contagiosa e il piacere genera nel pubblico
la smania smodata di vedere quali saranno le successive
evoluzioni. L’eclettica esibizione dello Spellbound
Contemporary Ballet si apre con “Fantasia”
di Walt Disney, con un direttore d’orchestra
che mette assieme gli elementi (in questo caso danzanti
e vestiti metà di bianco e metà di nero),
come fossero veri e propri ingredienti creativi. Di
lì a poco daranno vita ad un susseguirsi di
brevi quadri e fulminanti vignette che tengono il
pubblico in uno stato di eccitante attesa e meravigliata
sorpresa e fanno dello show un’inarrestabile
ed esaltante serie di climax tecnici ed emotivi. “Open”
del coreografo Daniel Ezralow, è un caleidoscopio
d’impressioni ed emozioni multiformi, un inno
alla vita in tutte le sue sfaccettature, un’esplosione
di energia e dinamismo veicolata da corpi in armonico
movimento, capaci di essere intenzionali nel comunicare
fisicamente quell’apertura che è il filo
conduttore di tutta la performance. Così, per
esempio, la "Danza delle ore" di Ponchielli
diventa la colonna sonora di una sposa che si trasforma
in un pugile; con Beethoven si piantano sulla scena
alberi veri; sull'onda di un valzer di Strauss ci
si scambiano vorticosamente gli indumenti. La palestra,
la vita frenetica di una sorta di commesso viaggiatore,
la sfida pugilistica di due promessi sposi, la denuncia
dello spreco di energie e materie prime in nome del
rispetto dell'ambiente...
Sulle note dei
grandi classici, si sperimenta una sorta di viaggio
ecologico dalla città verso la natura: gli
abiti bianchi e neri della prima parte spariscono,
con l'esito di corpi sempre più colorati e
nudi. Il tutto in una dinamica resa magnetica, stimolata
anche dai pannelli collocati su fondale e boccascena,
dove vengono proiettate immagini di varia tipologia,
alcune estetiche, altre didascaliche ma travolgenti
e appassionate nell’esplicitare il messaggio
di fondo. Un tripudio di colori e cambi costume, luci
seducenti ed esaltanti senza rischiara di scadere
nel pacchiano.
Uno
spettacolo d’intrattenimento completo, fresco
ed efficace, in grado di armonizzare musica classica
e danza contemporanea con le nuove tecnologie e mostrando
interessanti prospettive nella commistione tra le
arti visive. Da vedere, per tutti.
[benedetta cora']