Qual
è il colore più adatto a un grembiule?
Rosa! La contessa non ha dubbi. Per quanto anche celeste
potrebbe al limite andar bene... Nella sala vuota
di un vecchio palazzo decadente dalle pareti scrostate
(retaggio di un antico ma dubbio splendore), non tutto
è ancora risolto, a iniziare dalla stufa: troneggia
baroccamente al centro, spenta, inutile. La contessa
la ricorda differente da lei: “poco bella ma
sempre accesa”.
Cappellino blu, pelliccia ecologica e una lingua arguta
e impertinente. In un’unica parola Franca Valeri.
Scrive per sé una nuova commedia, una chicca
di intelligente ironia utilizzando il linguaggio a
lei più caro, il suo personalissimo stile allusivo
e acutamente comico. Nella storia che si avvale della
regia di Giuseppe Marini si tratteggiano le vicende
surreali di una contessa (fintamente?) decaduta, che
vive la propria esistenza come non fosse la sua. O
meglio, che immagina per sé e per i suoi, scenari
sempre diversi, avvincenti e avventurosi. Nel ribaltamento
dei ruoli persino il figlio (il fedelissimo Urbano
Barberini) diventa di volta in volta: barbone, maggiordomo
e amico gay. La fida segretaria (Licia Maglietta,
insuperabile col suo tono bon ton) è pronta
ad assecondare in tutto e per tutto le folli fantasie
della datrice di lavoro, fin nell’ultima superba
scena dell’addio, teatralmente perfetta ed esilarante
nella sua tragi-comicità. Infine sul palcoscenico
c'è la cameriera/portiera (Gabriella Franchini),
eccentrica nel ruolo e nei costumi, forse il personaggio
meno riuscito.
“Non tutto è risolto”
è innanzitutto un testo in cui ogni battuta
merita il suo spazio, perché ogni allusione
è pensata per essere lì e non altrove.
L'opera invoglia a rubare tutte le perle, memorizzarle
e riproporle al momento giusto nelle situazioni più
diverse. “Non tutto è
risolto” è la sua autrice, attrice
senza la quale l’operazione non avrebbe linfa.
La regia riesce ad essere discreta e a calibrare le
voci all’interno dello spettacolo che, nello
scambio illuminante di battute tra contessa e segretaria,
tocca livelli squisitamente elevati.
[patrizia
vitrugno]