Luigi
Pirandello, negli ultimi anni della sua vita, è
riuscito a riassumere in breve, con alcuni testi,
il senso amaro della vita rapportato alla ricerca
del segreto dell’essere. Come nei “Giganti
della montagna” testo simbolo e cartina di tornasole
del mondo del teatro, così in Non
si sa come rivela quanto, a volte, il caso
unito alla potenziale bassezza dell’animo umano
possano compiere. Violenza attrae violenza, tradimento
scatena tradimento, in una spirale sottile e al tempo
stesso indistruttibile, dalla quale è impossibile
uscire una volta entrati.
La passione per il pensiero debole descartiano è
qui portata fino alle estreme conseguenze: noi siamo
il risultato della nostra personalità e dell’influenza
della società sulle nostre azioni e pensieri.
Ognuno, a dispetto delle proprie certezze, può
essere in ogni momento smentito, può in qualsiasi
momento uccidere o cancellare in se stesso la fragile
convinzione di sé, degli altri, rivelando una
lucida follia. Basta un piccolo sospetto sulla moglie
Bice, a riaccendere in Romeo Daddi meccanismi che
lo riportano attraverso il possibile tradimento della
moglie, alle proprie mancanze. Gli amici, presentati
all’inizio del testo come la coppia ideale,
cercano di riportare un ordine, ma non riescono: anche
il loro stile di vita è una formalità.
La moglie del suo migliore amico l’ha tradito
proprio con lui, Romeo, e quando Bice lo intuisce
è già troppo tardi. Adesso è
lei che appare come una donna, pazza di gelosia, di
fronte a due impensabili amanti. Tutto si confonde,
realtà, paura, angosce, ripensamenti, in uno
dei testi tra i più significativi della maturità
pirandelliana.
Interessante la messinscena, a cura di Federico Vigorito,
che punta sulla forza del linguaggio drammatico e
sugli attori, proiettando le complicate elucubrazioni
del Daddi con un video sullo sfondo della scena, che
riproduce immagini oniriche e vagamente sfumate, come
la mente del protagonista. Walter Toschi è
un intenso Romeo, affiancato da una compagnia di attori
all’altezza, che hanno saputo rendere, ciascuno
nel suo personaggio, molte delle tante sfumature che
l’autore ha suggerito. Eleganti e appropriate
le musiche curate dal Maestro Germano Mazzocchetti.
[annalisa picconi]