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Autore |
Massimiliano
Bruno |
Regia |
Davide
Lepore |
Scene |
Lidia
Tavanti, Valerio Brignili |
Costumi |
Roberta
Ciotti |
Luci |
Giuseppe
Rossi |
Coreografie |
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Musica |
Fausto
Casara |
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Undici individui si rifugiano in una chiesa abbandonata
per ripararsi dal fuoco dei cecchini e dai bombardamenti
che massacrano la città. Potremmo essere a Damasco
o Kabul, Il Cairo o Sarajevo. Potremmo... Ma siamo a
Roma, tra le strade dilaniate di San Lorenzo e dei Parioli,
tra la Tiburtina e la Prenestina fino a Torrevecchia.
Vie evocate dai racconti dei protagonisti. Undici tra
ragazzi e ragazze tra storie che nascono, simpatie che
si spengono, ansie ed odori di morte che emergono dai
loro discorsi, ora drammatici ora ironici.
Questo è “Nessuno”
il coraggioso ed ambizioso progetto scritto nel 2002,
frutto di un laboratorio teatrale organizzato con giovani
attori dallo sceneggiatore (“Notte
prima degli esami”, “Maschi
contro femmine”, “Questa
notte è ancora nostra”)
e regista cinematografico (“Nessuno
mi può giudicare”, “Viva
L'Italia”) Massimiliano Bruno.
«Dopo l'attacco alle Torri Gemelle, quando gli
americani invasero l'Afghanistan, guardando le immagini
di città devastate mi domandai “cosa accadrebbe
se la guerra arrivasse fin qui e se Roma fosse ridotta
in macerie sotto le bombe sganciate dal nemico?”.
Dopo oltre dieci anni, Davide Lepore ha deciso di riportare
in scena lo spettacolo, guardando alla primavera araba
e agli ultimi massacri in Siria ed Egitto. Il testo
appare oggi più che mai attuale».
Accompagnando
dal vivo le vicende dei protagonisti con una piccola
band, opportunamente nascosta in scena, lo spettacolo
non sfugge da un certo interesse. Progetto ambizioso,
ambientato in un futuro prossimo (5 dicembre 2013),
presenta però difetti profondi proprio nel
testo. I personaggi in scena sono stereotipi. Questa
tecnica di scrittura non è condannabile a priori;
può essere utilizzata dall'autore come base
creando una situazione “nota” allo spettatore,
sul quale edificare un qualcosa di innovativo. Può
essere applicato all'azione e lavorare creativamente
sui personaggi, o viceversa. Questa seconda ipotesi
è quella dello spettacolo scritto da Bruno
e diretto da Lepore (presente in scena nel ruolo di
“Nessuno”).
Sorvolando
sulla facile riconoscibilità dei diversi personaggi,
ci concentriamo sull'azione, che però qui manca
completamente. Il che, da un uomo di cinema e teatro
quale è Bruno, sorprende enormemente. L'azione
è lasciata all'evocazione che i diversi protagonisti
fanno del mondo esterno (la parte più interessante)
e del proprio mondo interiore fatto di paure, ambizioni,
sogni e desideri (la parte più noiosa). Lo
spettacolo, costruito su quadri dove di volta in volta
un ragazzo è protagonista, è strutturato
e sviluppato in maniera meccanica e prevedibile, con
un ritmo narrativo sempre uguale a se stesso, incapace
di sottolineare, variandole, le tonalità drammatiche
da quelle più leggere. Il risultato è
un’omogeneità di racconto ed interpretazione
che anestetizza ogni traccia di vitalità ed
originalità che di tanto in tanto, nonostante
tutto, emerge dalla rappresentazione. [fabio
melandri]
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Interpreti |
Davide
Lepore, Gabriele Carbotti, Martina Zuccarello,
Simone Crisari, Rosalba Battaglia, Michele Botrugno,
Martina Fiore, Cristiano Priori, Alessandra
Cosimato, Andrea Dianetti, Simone Tessa, Veronica
Milaneschi |
Produzione |
La
cattiva compagnia |
In
scena |
fino
al 20 Ottobre al Teatro Dell'Orologio | Roma |
Anno |
2013 |
Genere |
drammatico |
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