Menopausa.
Che dolori! Vampate improvvise, vista che cala, corpo
che lievita, raid notturni nel frigorifero di casa
per assecondare attacchi di fame, un esercito di rughe
che incalza, la memoria che se ne va, vibratori che
appagano una sessualità quasi assente... Sembrerebbe
una tragedia, ma le quattro donne, o menopause, che
si incontrano in un grande magazzino, trasformano
questa fase dell'esistenza con ironia e leggerezza,
cantando le loro canzoni preferite, ballando, raccontandosi
le vite. Imparando a convivere con i loro malesseri.
Ecco in estrema sintesi la trama del musical "Menopause",
in scena all'Ambra Jovinelli.
C’è la manager (la bravissima Fioretta
Mari) che nel bel mezzo di una riunione deve fare
i conti con le vampate e i vuoti di memoria , la casalinga
ciociara (l’incredibile Emanuela Aureli, che
voce!) che combatte contro la ciccia delle cosce,
l’attrice (Fiordaliso) di soap che combatte
i segni dell’età, la hippy (Manuela Metri)
che nasconde i chili di troppo con vestiti larghi
anni ’70, tutta prediche new age.
La
scenografia è un po’ kitsch e articolata,
al punto da rischiare di togliere spazio alle attrici
in apertura dello spettacolo: quattro talenti che
sembrano viaggiare separatamente, impedendo alla storia
di decollare. Poi, scaldati i motori, le protagoniste
non si fermano più ed è un crescendo
del ritmo, quasi una gara, a chi è più
brava.
Fioretta
Mari è bravissima: sempre nel personaggio,
auto-ironica e spassosa soprattutto nei dialoghi con
la Aureli. Le altre due interpreti, Fiordaliso e Manuela
Metri, inseguono la Mari e la Aureli. Ma non c’è
partita. Il livello di bravura e esperienza è
diverso, aspetto che all’inizio si palesa come
una mancata armonia. La regia potrebbe intervenire
su questa caratteristica: una differenza di talento
può essere una risorsa a teatro, basta trovare
la chiave giusta. Fiordaliso recita, non è
il personaggio: non ci crede? La recitazione è
tanto più efficace quanto più si vive
la finzione. Se si vive dal di fuori il gioco è
smascherato, il pubblico se ne accorge e la magia
del teatro svanisce.
Nell’insieme
uno spettacolo godibilissimo, scoppiettante, un inno
alle “Donne che corrono
con i lupi”, le protagoniste del libro
di Pinkola Junkett. Adatto anche agli uomini, per
istruirli su come affrontare le menopause delle loro
compagne senza soccombere.
[deborah ferrucci]