|
Anno
2012
Genere
commedia
In
scena
fino al 18 marzo
Teatro Ghione | Roma
|
Autore |
Cinzia
Leone,
Fabio Mureddu,
con la collaborazione di Federica Lugli |
Regia |
Fabio
Mureddu |
Interpreti |
Cinzia
Leone |
|
Di
mamma ce n’è una sola, dice un proverbio popolare.
«E meno male», sembra rispondere Cinzia Leone, visto
quanto è ingombrante, «liquida» per dirla
alla Baumann, onnipresente, irrompe, interrompe. La genitrice
invade tutti gli spazi, compreso il palcoscenico, dove si esibisce
la figlia Cinzia in "Mamma sei sempre nei miei pensieri
spostati". E non importa se l’attrice sta iniziando
il suo spettacolo: lei, la mamma italica (interpretata dalla
Leone in video), telefona in continuazione, anche per chiedere
se c’è un medico per guarire la sua gastrite, poi
il suo drago – personificazione della gastrite –
e poi il fuoco. Sempre presente, in incubo!
È in forma l’attrice romana, brava lo è
sempre stata, talvolta però la sua esuberanza rischiava
di oscurare il testo. Questa volta invece il copione è
ben scritto e la Leone lo segue come una partitura musicale,
con «allegro» nei momenti salienti e «adagio»
nelle parti narrative sulle origini della gastrite e colite.
La mattatrice ascolta il pubblico, con cui scambia dei botta
e risposta, senza perdere il filo, condividendo il mammismo
italico e l’ansia romana da parcheggio e mobilità
(«non è il Comune che fa gli scavi, è la
gente normale pe’ tornà a casa»; «me
dovreste fa’ ‘na statua pe’ le cose che ve
dico, sì, così poi la tolgo e me parcheggio»).
Esilarante la soluzione alla mobilità capitolina: spostarsi
di ospedale in ospedale con l’ambulanza, a seconda della
mèta da raggiungere.
In sintesi, mamma come male necessario, soprattutto se è
motivo di divertimento puro come in questo spettacolo. Facciamogliela
pure una statua a Cinzia Leone, se non per il parcheggio, per
le risate che ci regala.
[deborah ferrucci]
|