Maddalena
Crippa nel one woman show “Italia
mia Italia” osa. Recita brani
di Giacomo Leopardi, Mariangela Gualtieri, Pier Paolo
Pasolini, Lucio Piccolo; canta Lucio Battisti, Ivano
Fossati, Franco Battiato e Fabrizio De André
(la bellissima “Canzone del Maggio”, un
inno alla responsabilità e alla partecipazione
civile). Ma, ed è questo il limite dello spettacolo,
non va fino in fondo.
La
coppia Crippa-Peter Stein è composta da grandi
professionisti, che propongono testi complessi da
rappresentare con estrema leggerezza, professionalità,
precisione; indimenticabili i «Dèmoni»
di Fëdor Dostoevskij. Per questo ci si aspetta
di più da loro e da uno spettacolo che ha l’ambizione
di scuotere gli italiani dal torpore della rassegnazione
alla crisi. I giovani se ne vanno dall’Italia?
Se da artista voglio scuotere le coscienze, lo faccio
partendo dal mio terreno di gioco, dal mio ambiente:
il teatro. Scelgo un artista giovane, sconosciuto,
figlio di nessuno e senza scorciatoie. Gli offro la
possibilità di esibirsi davanti ad un pubblico
numeroso che accorre grazie al mio nome, lasciando
lo spazio della recitazione ed esaltando le eccellenze.
Utopia? No, esempio. Il monaco vietnamita Thich Nhat
Hahn nei suoi libri ripete: «Essere l’esempio».
Ecco, in tempi di crisi, ci vogliono esempi costruttivi,
non parole.
La
Crippa è una grande interprete teatrale, con
mille sfumature di toni, bella voce e presenza scenica.
Ma non è una cantante. È talmente brava
nella recitazione, che nel canto non regge il confronto
(simbolico il suo inciampare nel filo del microfono).
Si riconosce la tecnica, le prove, lo sforzo nell’esecuzione,
ma non c’è il talento. I commenti in
sala evidenziavano «la sua interpretazione dell’interpretazione
delle canzoni»: scelta condivisibile invece,
perché bisogna rispettare la propria voce piuttosto
che scimmiottare quella originale. «Sì,
viaggiare… Prendendo (e non evitando) le buche
più dure». Parafrasando la canzone di
Battisti, per poi «dolcemente viaggiare».
Per uscire dalla crisi bisogna cominciare da noi stessi,
non delegando ad altri. Provaci ancora, Maddalena.
[deborah
ferrucci]