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Anno
2012
Genere
commedia
In
scena
Rassegna LET – Liberi esperimenti Teatrali-
Cometa Off | Roma
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Autore |
Slawomir
Mrozek |
Regia |
Dario
Iubatti,
Fabrizio Falco,
Giorgio Musumeci |
Interpreti |
Dario
Iubatti,
Fabrizio Falco,
Giorgio Musumeci |
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Su
una zattera, sperduti in mezzo all’oceano senza più
viveri, tre naufraghi sono alla deriva. Non avendo di che cibarsi,
per la sopravvivenza del gruppo è necessario che qualcuno
si sacrifichi. AAA cercansi volontario per essere mangiato.
È intorno alla scelta: “Dobbiamo mangiare uno di
noi”, che ruota la commedia filosofica "In
alto mare" dello scrittore polacco Slawomir
Mrozek, abile autore di feuilleton satirici e di un teatro che
almeno nella sua fase inziale (a cui si ascrive quest'opera)
può facilmente definirsi dell'assurdo.
Un filo rosso, quello dell'assurdo, che accompagna lo spettatore
in sala (il Cometa Off che ha ospitato la commedia all'interno
della rassegna LET Liberi Esprimenti Teatrali), al cui interno
i tre si aggirano nervosamente. Un gioco feroce, demenziale,
grottesco ed assai divertente in alcuni passaggi, si instaura
tra i naufraghi, con un gioco di alleanze che si manifesta subito,
grazie anche ad una regia che gioca sulla prossemica, sull'occupazione
dello spazio da parte dei tre protagonisti, raccontando verità
che a parole vengono sottaciute o celate.
L'autore dichiara: “Questa pièce non contiene nient’altro
all’infuori di quello che contiene, nel senso che non
è un’allusione a qualcosa di particolare e neanche
una metafora, per cui non cercate di decifrarla”. Ne seguiremo
il suggerimento, anche se è difficile non cogliere in
filigrana pensieri, riflessioni, questioni morali ed etiche
che molto hanno a che fare con la situazione storica in cui
visse e scrisse: il 1961, durante il regime stalinista in Polonia.
Convincenti Fabrizio Falco nel ruolo della dichiarata vittima
sacrificale e Giorgio Musumeci in quello del leader carismatico;
sottotono e sin troppo monocorde Dario Iubatti. Un po' come
il finale dell'opera che rimane li sospesa... In
alto mare.
[fabio melandri]
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