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Anno
2013
Genere
drammatico
In
scena
16-20 aprile
Teatro Belli | Roma
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Autore |
Franco
Ferrini,
Pia Arletti |
Regia |
Massimo
Roberto Beato, Jacopo Bezzi |
Luci |
Giulia
Amato |
Interpreti |
Antonio
Salines, Francesca Bianco, Gabriella Casali |
Produzione |
Teatro Belli |
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E'
proprio il suo momento. Prima un libro “Hitchcock –
L'incredibile storia di Psycho” da cui è stato
tratto un bel film attualmente nelle sale; ora a teatro nella
drammaturgia di Franco Ferrini e Pia Arletti tratto dal loro
testo “Agapornis Suite Hitchcock".
Hitchcock sul lettino
spettacolo inaugurale della tradizionale rassegna “Trend”
proposta dal Teatro Belli di Roma, racconta immaginarie sedute
psicanalitiche tra il maestro del brivido con la nota psicanalista
May E. Romm, sua consulente per la pellicola “Io
ti salverò”. Tra riferimenti a
pellicole del Maestro e incursioni nella vita privata dei due
protagonisti, lo spettacolo procede senza porsi un reale obiettivo.
I due si parlano, sfidano, stuzzicano, feriscono, stimano e
forse qualcosa di più, in logorroici duetti che nulla
aggiungono ad un approfondimento della figura del regista inglese,
che già non si sappia da biografie, film o interviste
(basterebbe il bellissimo “Il
cinema secondo Hitchcock” di Francois
Truffaut). Ecco allora il suo timore per la polizia nata da
un trauma infantile in cui fu arrestato; l'amore per gli scherzi
un po' macabri; l'ansia di confermare la fama ingestibile di
un regista genio da parte di un uomo timido e qualunque. Tutto
già noto.
Un delirio di parole in
libertà che stordiscono lo spettatore; se Antonio Salines
nel ruolo di Hitch (come amava farsi chiamare, eliminando
il cock del cognome con chiaro riferimento all'organo genitale
maschile), mostra una somiglianza fisica sorprendente che
rende il personaggio quantomeno - seppur lontanamente - verosimile,
Francesca Bianco come psicoterapeuta risulta continuamente
fuori ruolo, con una recitazione sopra le righe che dipinge
un personaggio poco credibile. Insufficienza interpretativa
da spartire con la regia di due giovani (Massimo Roberto Beato
e Jacopo Bezzi) che ingessa il tutto, priva di un quid che
possa dare aria, movimento e leggerezza ad uno spettacolo
che tenta di esserlo senza riuscirci. Spiazzante.
[fabio melandri]
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