Hamlet
Autore: William Shakespeare Adattamento:
Regia: Oskaras Korsunovas
Scene: Oskaras Korsunovas e Agne Kuzmickaite
Costumi: Agne Kuzmickaite
Musica: Antanas Jasenka
Luci: Eugenijus Sabaliauskas
Produzione: OKT- Vilnius City Theatre, Lituania
Interpreti: Darius Meskauskas, Dainius Gavenonis, Nele Savicenko, Vaidotas Martinaitis, Rasa Samuolyte, Julius Zalakevicius, Darius Gumauskas, Tomas Zaibus, Giedrius Savickas, Jonas Verseckas
Anno di produzione: 2009 Genere: drammatico
Info: Spettacolo in lingua originale con sopratitoli

Come ci racconta il regista lituano: "Hamlet è l'opera più attuale dei nostri tempi. In un primo momento il dubbio di Amleto ci sembra assurdo. La nostra esistenza è così agiata e il futuro sembra quasi garantito ma, il senso di sicurezza può essere molto pericoloso. In realtà il futuro deve essere trovato dentro ciascuno di noi e non in slogan politici o in annunci pubblicitari. Bisogna squarciare il velo che ci nasconde la vita, dobbiamo lacerare la nostra esistenza apparentemente sicura. Il passato sta ‘programmando' il nostro futuro. Noi crediamo di essere sfuggiti agli orrori di ieri e cerchiamo di evitare le sfide di oggi e di domani. Abbiamo un profondo bisogno di auto analisi, per capire ciò che ci circonda e che decisioni prendere per vivere.

Il mondo è diventato come Gertrude: troppo intelligente, troppo scaltro, troppo calcolatore. Le generazioni di oggi vivono in un'illusione erotizzata, femminile, di che cosa sia la realtà. Definirei questa generazione la "Generazione di Gertrude".

È un Hamlet che chiede agli attori di recitare come se fossero dinanzi ad uno specchio. Nello stesso momento in cui ci osserviamo attentamente riflessi al nostro cospetto ci rendiamo conto di quanto poco apparteniamo a noi stessi. In realtà è un altro che ci guarda: qualcuno più reale di noi. Un estraneo che è sconosciuto quanto il destino di ciascuno. Il vettore di tale sguardo ha una precisa direzione all'inizio di una tragedia, che termina con le storie di Edipo, Oreste ed Amleto. Recitare come se si fosse dinanzi ad uno specchio, significa essere quanto più onesti possibili verso se stessi. Il teatro inizia con lo specchio del camerino e, più precisamente, dallo sguardo degli attori intenti a guardarsi. Hamlet non vince la propria lotta, ma sopravvive al proprio presente nel modo più completo. È impossibile recitare Amleto, così com'è impossibile ricostruire Elsinore, poiché essa non è mai esistita. Tuttavia, toccare con mano il proprio presente, aprire le porte alla propria Elsinore, così come andare alla ricerca di un teatro amletico, che funziona come una trappola per topi per la nostra realtà interiore, è possibile.

In scena linee essenziali: tavoli con specchio da camerino mobili sono a volte assemblati a formare un monolito sinistro, in altri casi disseminati sul palcoscenico, a volte sistemati a caso, altre volte in modo da formare precise forme geometriche come un cerchio, oppure linee parallele o linee intersecanti. E tutto ha inizio con gli attori che guardano le proprie immagini riflesse nello specchio chiedendosi: "Chi sei tu?". Una valanga tonante di suoni che non attendono una risposta o che non desiderano ascoltarla.

Oskaras Korsunovas