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Anno
2012
Genere
monologo
In
scena
fino al 3 Febbraio
Teatro dei Conciatori di Roma
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Autore |
Vittorio
Moroni |
Adattamento/Traduzione |
- |
Regia |
Giuseppe
Marini |
Interpreti |
Luca
De Bei |
Produzione |
Rosy
Tranfaglia,
Franco Clavari |
Compagnia |
Compagnia
della Luna e Società per Attori |
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Un
viaggio. In solitaria o – forse meglio – in solitudine.
Lo compie Andrea, un adolescente “femmina in corpo di
maschio”. Andrea sa di essere “più strano
di un finocchio” e interroga il grande mago sul perché
di questo “errore”.
È un viaggio lungo, tormentato e doloroso che lo trasformerà
in Aurora. Durante il cammino incontra Anna, una giovane ragazza
che ha tentato il suicidio, con la quale fa l’amore “come
fossero due donne”. E dalla quale (incredibile e meraviglioso
scherzo del destino), avrà un figlio, Simone. È
una lotta contro tutto e tutti quella che combatte Andrea e
che Luca De Bei ci racconta con commozione.
Sul palco de “Il Grande
Mago” solo una sedia, dalla quale si snodano
le emozioni di una metamorfosi dolorosa ma necessaria, di una
conquista dura ma inesorabile. De Bei tocca corde difficili
da raggiungere e da mantenere senza risultare né eccessivo
né caricaturale, con il supporto di una regia discreta
ed elegante. Un testo, quello di Vittorio Moroni, capace di
arrivare dritto al cuore del tema, senza ergersi a lezioni etiche
o morali. È una storia, drammatica e disperata, di una
persona dilaniata che, pezzo dopo pezzo e senza mai arrendersi,
mette insieme tutti i pezzi della propria vita, restando fedele
solo a se stesso. O forse a se stessa.
Perché Andrea è sempre stata Aurora.
[patrizia vitrugno]
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