|
Autore:
Carmen Giardina |
Adattamento:
M. Odino, C. Giardina, A. Vinci |
Regia:
Carmen Giardina |
|
Videomaking
e Digital-Scene:
Sergio Gazzo |
Costumi:
Eva Coen |
Musica:
Pivio & Aldo De Scalzi
|
Luci:
------------------------------- |
Compagnia:
La Fabbrica dell'Attore |
Produzione:
La Fabbrica dell'Attore, Creuza S.r.l.,
OltreLaScena, con il contributo di IMAIE |
Interpreti:
Enrico
Salimbeni, Nicole De Leo, Fabio Gomiero |
Anno
di produzione:
2008 |
Genere:
musicale |
In
scena:
fino al 24 maggio 2009 Teatro
Vascello di Roma | Via G. Carini, 78| tel. 06.5881021
|
|
|
“La
gente viene a vederci e dice ‘Cavolo, chiunque
può fare musica come questa!’. E noi
gli diciamo ‘Fatelo. Non aspettate di essere
abbastanza bravi per farlo. Fatelo e basta!’.
Era così chiaro quello che stavamo facendo
al rock&roll. Lo stavamo riportando nella strada”.
(New York Dolls)
Con God
Save the Punk, un’intera generazione
musicale ritorna ad emozionare e stupire con la sua
rabbia dirompente, la drammaticità delle esistenze
degli interpreti e dei fan più fedeli ed appassionati.
Fino al 24 maggio God Save the
Punk è in scena al Teatro Vascello,
con uno spettacolo liberamente ispirato al libro “Please
kill me” di Legs McNeil e Gillian McCain.
Uno sfrenato viaggio nel tempo, dove gli idoli del
Punk e dei suoi precursori rivivono con le loro storie
spietate, spassose, tragiche ma oramai leggendarie.
Incontriamo Lou Reed che racconta il dramma dell’elettroshock
e di una società puritana che cura l’omosessualità
come un morbo; Nico la groupie più famosa,
musa carnale fragile e perversa; Iggy Pop e la sua
carica primordiale, l’ascesa al successo e le
furiose ed imbarazzanti performance. E ancora Didi
Ramone e Connie, Johnny Thunder, i New York Dolls,
fino ad arrivare a Sid Vicious che muore per overdose
di eroina.
Enrico Salimbeni, Nicole De Leo, Fabio Gomiero si
alternano sul palco, vero e proprio stage di un live
concert arredato da amplificatori e custodie di chitarre,
dando corpo e voce alle vicende dei protagonisti.
Il termine Punk, di scarsa qualità, è
un dispregiativo coniato per identificare una subcultura
giovanile nata a metà degli anni Settanta nel
Regno Unito e in Usa. Diviene una tipologia musicale
in grado di influenzare l’arte e la cultura
dell’epoca, trasformandosi in un vero e proprio
fenomeno di costume. Se inizialmente sorprende per
la scarsa preparazione musicale degli interpreti che
cantano, o gridano rabbiosamente, sorprende poi per
l’evoluzione sonora di forte impatto che trascende
le convenzioni del rock “classico”.
La musica pervade tutto lo spettacolo e viene esaltata
dalle video proiezioni di Sergio Gazzo che catapultano
repentinamente lo spettatore in una folle corsa tra
Londra e New York, tra strade maleodoranti e lussuose
camere d’albergo da rockstar. Genio e sregolatezza,
talvolta solo sregolatezza, in un percorso frenetico
a ritmo di rock in cui si susseguono cartoni animati
divertenti e crudeli, pietre miliari della storia
umana e parabole discendenti di astri che dissipano
e divorano tutto frettolosamente. Lo spettacolo si
apre e si chiude con una riflessione di Lou Reed:
“Muori per la musica. Non vorresti morire per
qualcosa di carino?”.
Le musiche di Pivio e Aldo De Scalzi, la regia di
Carmen Giardina e le immagini di Sergio Gazzo raccontano
un’atroce epopea giovanile, che raggiunge vette
di inimmaginabile lirismo poetico. [paola
di felice]
|
|
|
|
|
|
|
|
|