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Autore:
Arthur Schnitzler |
Tarduzione:
Marit Nissen |
Regia:
Paolo Sassanelli |
Scene:
Francesco
Ghisu |
Costumi:
Gianluca
Falaschi |
Luci:
Davood
Kheradmand |
Musica: |
Produzione:
SalaUno |
Interpreti:
Camilla
Filippi, Paolo Briguglia, Eleonora Russo, Luciano Scarpa,
Anna Ferzetti, Carmen Tejedera, Stefano Pesce, Giulia
Michelini, Susy Laude, Pietro Ragusa, Marit NIssen, Monica
Samassa, Reza Keradman, Paolo Sassanelli |
Anno
di produzione:
2010 |
Genere:
commedia |
In
scena: fino
al 21 marzo al Teatro
SalaUno di Roma
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Girotondo
è un'opera teatrale scritta nel 1900, dopo
tre anni di lavoro, dallo scrittore e drammaturgo
austriaco Arthur Schnitzler. La prima rappresentazione
avvenne solo nel 1920, al termine della Grande Guerra
per la regia di Max Reinhardt. Una commedia che descrive
la società viennese di fine secolo, un tocco
amaro di fronte all'impossibilità di un rapporto
sincero tra l'uomo e la donna. Una commedia costruita
attraverso dieci quadri viventi, nei quali una coppia
di protagonisti (un uomo e una donna), interagiscono
tra loro all’interno di una struttura narrativa
breve, collegata ad un amplesso e ad una separazione.
Ed è da questo addio che trae origine un nuovo
sketch.
Abbiamo così dieci scene, con altrettanti attori,
cinque donne e cinque uomini (prostituto, soldato,
cameriera, giovane signore, giovane signora, marito,
ragazzina, poeta, attrice, conte), che si avvicendano
sulla scena fissa, ma resa mobile da veli e tende
fluttuanti che frammentano il palcoscenico in sezioni
mobili e geometrici. Un girotondo costruito da sequenze
tra di loro uguali ma sempre diverse, che mettono
in scena una forma di corteggiamento, seguito dall’accoppiamento,
dove furia ed istinti sessuali prevalgono sui dialoghi,
spesso surreali, altre volte grotteschi, ma sempre
diretti all’esplicitazione delle reali intenzioni
degli attanti.
Lo spettacolo dalla traduzione di Marit Nissen e con
la regia di Paolo Sassanelli, si avvale di giovani
e convincenti attori, tutti con un passato cine-televisivo,
capaci di mettersi letteralmente a nudo, donando spesso
e volentieri ai loro personaggi ed alla messa in scena
una carica sensuale che arricchisce lo spettacolo.
La regia di Sassanelli esalta il movimento circolare
dello spettacolo, nei continui cambi di scena che
contrastano con la staticità delle singole
scene, aiutato dai giochi di luce di Davood Keradmand
e da una selezione musicale di hit a commento (per
analogia o contrasto), degli eventi rappresentati.
Buono ed apprezzabile il ritmo anche se calante verso
il finale.
[fabio melandri]
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