Un gruppo di sparuti ma uniti anziani, la cui vita
ruota sempre attorno agli stessi eventi (e palinsesti
televisivi), è ospite de La
Giovine Italia, clinica a lunga degenza per
terza età. Il giovane e raccomandato Dott.
Beto (Giulio Pampiglione), affiancato dall’infermiera
Dafne (Giulia Elettra Gorietti), irromperà
nelle loro vite, proiettate più nel passato
che nel presente.
Tra
gli ospiti della casa di cura, c’è il
signor Pietro Vinciguerra, ottantenne polemico, interpretato
da Luca Ward con una credibilità sorprendentemente
lontana dalle soap opera in cui siamo abituati a vederlo.
Altro cliente maschile è Placido Ulivelli (Maurizio
Di Carmine), una rivisitazione del classico Napoleone
da manicomio che, come logico per i nostri giorni,
viene chiamato da tutti Presidente o Silvio. Ad affiancarli
troviamo Gina "Mary Jane" Campopiano (Roberta
Fiorentini, Itala nella serie TV “Boris”),
diva del periodo d'oro del cinema italiano, la cui
fama sopravvive solo nelle sue offuscate memorie (e
nella tarda programmazione di Rete 4).
Tra musiche che evocano il passato televisivo nostrano,
ed un ritmo registico che punta sulla successione
di scene molto brevi, tutti gli attori sembrano agire
in perfetta sincronia e con estremo realismo, trovandosi
a proprio agio nei rispettivi personaggi. Anche Giulia
Elettra Gorietti (da Gli Ultimi
della Classe) calza perfettamente nel ruolo
della giovane infermiera squinzia, affezionata ai
propri pazienti.
Marco
Costa, scrittore e regista dello spettacolo, intesse
in queste situazioni surreali alcune battute brillanti,
fortemente legate al quadro contemporaneo dell'Italia,
unendole alle varie situazioni di vita dei personaggi,
quasi per mostrarci lo sconfortante esito dei princìpi
contenuti nell'altra Giovine Italia, quella mazziniana.
[simone salis]