“Giovanni
e Paolo”, spettacolo presentato
dalla Compagnia Enter all’interno della rassegna
di teatro civile “Zio Cerasa, il sacro e la
legge”, è una fotografia scattata da
chi ha vissuto vicino ai magistrati siciliani Giovanni
Falcone e Paolo Borsellino: scritto da Alessandra
Camassa (attualmente presidente di sezione presso
il Tribunale di Trapani) “Giovanni
e Paolo” è un omaggio
teatrale ai magistrati siciliani uccisi nel 1992 dalla
mafia. In scena si susseguono due momenti ben distinti:
la prima è una lettura dedicata agli anni della
gioventù umana e professionale dei magistrati
siciliani; segue lo spettacolo vero e proprio. Quest’ultimo,
ambientato in un luogo metafisico, propone un dialogo
immaginario tra Falcone e Borsellino che si incontrano
nella "Casa degli uomini onesti" e si ritrovano
a guardare giù verso la Terra per valutare
ciò che è stato e ciò che è
diventata l’Italia e la magistratura dopo la
loro violenta scomparsa.
Se
la lettura pecca di ingenuità registica (tra
luci incerte e sfasamenti video) e di troppo pathos,
la seconda parte riesce – nella consapevolezza
della finzione drammaturgica – a dare la sensazione
di avere davanti due uomini oltre che magistrati,
con le loro amarezze, ironie e attaccamento alla vita.
A chiudere la serata la presenza della Dott.ssa Alessandra
Camassa, per raccontare come è nata l’idea
di scrivere il testo e quale eredità hanno
lasciato “Giovanni e Paolo”.
[elena del tronto]