Il
tema è attuale, ma anche rischioso: basta poco
per scadere nel banale. Ed è in perenne bilico
su questo crinale lo spettacolo scritto a quattro mani
da Antonella Fattori e Daniela Scarlatti “Giorni
scontati”, in scena al teatro
Della Cometa di Roma. La pièce racconta la storia
di quattro donne obbligate a dover condividere le proprie
vite nell’angusto spazio di una cella.
Viviana (Daniela Scarlatti)
è fredda e impenetrabile; Lucia (Giusy Frallonardo)
ha problemi psicologici e non riesce a perdonare a
se stessa l’omicidio commesso; Rosa la campanara
(Paola Michelini) è una ragazza napoletana
spiantata che vive facendo la ladra; Maria Pia (Antonella
Fattori) è un’imprenditrice edile alla
quale, forse più di tutte, il carcere cambierà
la vita. Le quattro interpreti hanno un ruolo complesso,
le vite raccontate non sono semplici da mettere in
scena e forse questa difficoltà è resa
ancora più evidente da una scrittura che non
è delle più felici.
Il racconto scorre
ma le protagoniste, seppur tratteggiate nelle loro
caratteristiche peculiari, non sempre riescono a far
emergere i tratti della loro presunta complessità;
complessità che le quattro – chi più,
chi meno – provano a tirar fuori nel loro non
semplice lavoro di interpretazione. Luca De Bei confeziona
una regia pulita, alle volte didascalica, ma funzionale
alla storia. In spettacoli dal valore sociale e di
denuncia così forte, la messinscena è
sempre al servizio della storia. E in questo caso
la storia ha in sé potenzialità che
però si scontrano con una drammaturgia che
non riesce a staccarsi dal foglio e diventare realtà
raccontata a teatro. [patrizia
vitrugno]