GALLINA VECCHIA
Autore: Augusto Novelli
Regia: Piero Maccarinelli
Scene: Paola Comencini
Luci: Gigi Ascione
Costumi: Cristiana Ricceri
Produzione:Emmevu teatro
Interpreti: Marina Malfatti, Luciano Virgilio, Claudia Coli, Angela Raffinelli, Alessio Sardelli, Simone Faucci
Anno di produzione: 2006/2007 Genere: commedia
In scena: fino al 22 aprile, Teatro Quirino, Roma
Info: consulenza musicale Gianni Borgna
Scritto nel 1911, l’atto unico di Augusto Novelli è un omaggio al fascino e alla forza della femminilità, incarnata sul palcoscenico da Marina Malfatti, che da ampio sfoggio di tutto il suo talento. Una femminilità matura, che non si lascia irretire dal tempo che passa, continuando a coltivare la passione che non accenna a scemare.
Nella messa in scena del regista Piero Maccarinelli la commedia è ambientata nella provincia toscana (Borgo San Lorenzo) agli inizi degli anni Cinquanta, in un’Italia alla vigilia dell’effimero boom economico. Al centro della vicenda è Nunziata, ricca commerciante in là con gli anni, rimasta vedova. La donna ha da più di vent’anni una relazione con il suo capo commesso Bista (un convincente e misurato Luciano Virgilio), ma i mai sopiti ardori carnali la spingono ad accantonare lo stanco amante.
A far gola a Nunziata è un bel giovane, già fidanzato con l’avvenente Gina. All’interno di questo quadrilatero amoroso la parte della mattatrice la fa Nunziata: con la pazienza di un ragno intesse una fitta rete, nella quale però rischia di rimanere invischiata lei stessa. La donna ne uscirà con abilità e scaltrezza, riuscendo a recuperare il rapporto con Bista. Chi non fa una bella figura sono gli uomini: risultano semplici pedine mosse su uno scacchiere, sembrano non avere anima, la loro volontà è succube delle scelte fatte da Nunziata e Gina.
La commedia ha un andamento lento, ma risulta piacevole per il suo tono leggero, mai melenso, e per le varie situazioni brillanti da cui è costellata. Ha il pregio di restituire bene la tipica atmosfera di un microcosmo sociale provinciale, ipocrita e dissimulatore. Una presenza discreta ma incisiva è quella della radio, da lì si diffondono le note di “Grazie dei fiori” e delle canzoni di Spataro: musica simbolo dell’Italia di quel periodo. Tra gli attori una menzione merita Angela Raffanelli, la caratterizzazione della cameriera Carolina è più che convincente. [gianni sarro]
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