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Autore:
Eduardo De Filippo, Armando Curcio |
Regia:
Luigi De Filippo |
Scene:
Salvatore Michelino |
Costumi:
Maria Laura di Monterosi |
Musica:
Luigi De Filippo |
Luci: |
Produzione:
I Due della Città del Sole |
Interpreti:
Luigi
De Filippo, Stefania Ventura, Michele Sibilio, Marisa
Carluccio, Simona Di Nardo, Paolo Pietrantonio, Marianna
Mercuiro, Giorgio Pinto, Luca Negroni, Alberto Pagliarulo,
Michele Sibilio, Roberto Albin |
Anno
di produzione:
2010 |
Genere:
commedia |
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"Questa
commedia io l'ho vista nascere - racconta Luigi De
Filippo a chiusura del sipario -. Mio padre Peppino
e mio zio Eduardo la recitarono per la prima volta
al Teatro Quirino nel 1942. Avevo 12 anni e mi aggiravo
dopo la scuola fra le quinte e gli scenari del palcoscenico,
affascinato ed incantato dalla magia della finzione
scenica. Ero allora piuttosto chiuso di carattere
e timido. Mio padre, per aiutarmi a guarire e superare
questa timidezza, mi disse: 'Se questa sera entri
in scena con gli altri attori, ti regalo cinque lire!'.
Fu il mio debutto a teatro".
A distanza di quasi 70 anni, la commedia scritta da
Eduardo De Filippo e Armando Curcio, torna nella sua
sede naturale all'interno di una fortunata tournè
in giro per l'Italia.
Il sipario si apre all'interno di un piccolo e decadente
appartamento a Napoli, dove Giovanni vive di espedienti
alle soglie della povertà insieme alla moglie
ed al figlio adottivo Erricuccio. La vita procede
tra estreme difficoltà, quando l'inattesa eredità
di un lontano parente emigrato in America arriva a
sollevare le sorti del protagonista. C'è solo
una clausola che lo separa dalla fortuna: l'eredità
spetterà interamente a lui, solo nel caso in
cui non abbia eredi. Il poveretto, però, ha
appena riconosciuto come figlio un ragazzo, in cambio
dell'estinzione di un debito. Ma se la fortuna si
paga, Giovanni con un colpo di teatro decide di pagarla
in anticipo.
"La fortuna con l'effe
maiuscola", coltiva i semi classici del
teatro dei fratelli De Filippo: divertire, raccontando
tragedie. Tragedie di povera gente capace di affrontare
la vita comunque a testa alta, con coraggio ed un
pizzico di fantasia ed ingegno. Perché la vita
è un affacciarsi alla finestra, mentre "il
teatro è il racconto della lotta quotidiana
che fa l'uomo per dare un senso alla propria esistenza.
L'amore, la gelosia, l'invidia e la voglia di potere
sono sentimenti - continua l'attore/regista -, che
noi De Filippo portiamo sulla scena con ironia e riflessione,
per raccontare con il nostro lavoro la fatica di vivere".
Una messa in scena ironica, movimentata, piena di
dialettismi italianizzati, capace di "ricreare"
quello sfondo colorato e rumoroso tipico della tradizione
del teatro napoletano. Luigi De Filippo porta avanti
con divertita e divertente costanza il talento della
famiglia De Filippo, attorniato da un gruppo di giovani
attori che danno anima e 'core al girotondo di personaggi
che animano la storia.
Il peso della fortuna, del caso, delle coincidenze,
del destino, sono alcuni dei temi trattati nella commedia,
come pillole di saggezza popolare, capace di colpire
lo spettatore ed illuminarlo nella vita quotidiana.
Una bella lezione di teatro e di vita, firmata Famiglia
De Filippo. Chapeau! [fabio
melandri]
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